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La Serie A minaccia la scissione dalla Figc. Casini: 'Valutiamo un progetto come la Premier in autonomia'
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ACCORDO CON ENI - "Abbiamo discusso diversi argomenti. Anzitutto, come Lega Serie A teniamo a ringraziare la TIM per una collaborazione di 25 anni che ha consentito alla Serie A di crescere ma soprattutto di portare sempre più il calcio nelle case degli italiani. Il nuovo partner commerciale è stato individuato in Eni con Enilive in coerenza con un progetto di sostenibilità e di riduzione dell'impatto ambientale. È stata rinnovata la partnership con Frecciarossa per la Coppa Italia, per un ulteriore triennio, sempre con un aumento di entrate. Altre decisioni commerciali hanno riguardato i diritti audiovisivi, è stato deliberato il ciclo per il Sud America, con ESPN è stato rinnovato, e poi si è discusso anche di Asia con cui è in corso un approfondimento per chiuderlo nell'assemblea del 26 febbraio, se non prima. Quello che è emerso, a conferma dell'utilità e della bontà delle modifiche portate alla Legge Melandri, è che aver liberalizzato la possibilità di commercializzare all'estero consente incrementi di entrate.
MINACCIA DI SCISSIONE - "L'ultimo punto è quello delle riforme federali, abbiamo discusso l'aggiornamento del documento già predisposto nel dicembre 2022: sono state fatte alcune cose, anche importanti, quelle che la Serie A ha potuto portare a compimento. Ne restano altre da analizzare, quello che è emerso durante la discussione è che il sistema federale e il modello organizzativo dove la Serie A è collocata non sono adeguati. C'è bisogno di una maggiore autonomia e autodeterminazione delle scelte, quindi l'assembla ha deciso di iniziare un percorso di valutazione di un meccanismo di autonomia simile al modello della Premier League inglese. Nella prossima assemblea si porterà avanti questo lavoro di studio. La Premier tecnicamente non è fuori dalla Federazione, si è comunque all'interno di un sistema federale. Quello che la Premier ha di diverso è un modello organizzativo diverso, collegato al peso economico. Quello che è emerso è che attualmente il sistema organizzativo non riconosce alla Serie A il peso che dovrebbe avere in relazione al peso economico. La richiesta di aumentare il peso federale credo risalga a Beretta, 2009/2010. Non si tratta di un consigliere in più, di questioni numeriche, ma di un modello che assicuri maggiore autonomia decisionale alla Serie A rispetto a quello che può riguardare la Serie A".
RIFORME - "Ci sono tante questioni. Le regole del gioco non vengono toccate, chiariamo subito. Dopodiché si può sperimentare, come sapete la Serie A spesso lo ha fatto. Poi ci sono tutta una serie di decisioni che riguardano non solo il campionato a livello organizzativo e di calendario, che comunque oggi è sempre sottoposto ad approvazione. C'è un tema che riguarda anche singole decisioni, come quelle sulle liste delle squadre, o le regole su extracomunitari, sui vivai: tutto quello che oggi è deciso dal consiglio federale domani potrebbe vedere la Serie A maggiormente autonoma in queste decisioni".
ANCORA SULLA FIGC - "In realtà non c'è stato un momento di proposta, noi abbiamo discusso sugli elementi resi pubblici nel tempo ed è stato predisposto un documento, ma poi ci si è resi conto che il tema di fondo è che l'assetto federale non riconosce alla Serie A l'autonomia che dovrebbe avere".