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La Serie A femminile passa al professionismo. La gioia di Gravina: ‘Una svolta civile’
GRAVINA - “È un grande giorno per il calcio femminile e per tutto lo sport. il debutto del professionismo rappresenta una conquista di civiltà che farà bene al Paese intero. Grazie alla Federcalcio, alla Divisione, ai Club e alle calciatrici abbiamo compiuto, tutti insieme, un passo decisivo nel proiettare il nostro sistema in una dimensione più equa e internazionale. Il percorso di sviluppo comunque deve essere ancora accompagnato con interventi mirati, auspico di trovare sempre al nostro fianco il Governo e il Parlamento, come peraltro è già avvenuto nella prima fase, per consolidare questa svolta e radicarla nella cultura nazionale”, le parole del presidente Gravina.
CONQUISTE - L’accordo collettivo avrà durata triennale ed è stato definito nell’assemblea dei club di Serie A femminile tenutasi oggi. Redatto insieme a calciatrici e tecnici, il nuovo documento disciplina il rapporto di lavoro dal punto di vista economico e normativo tra società e tesserati. Grazie ad esso, d’ora in poi le giocatrici potranno percepire uno stipendio minimo garantito e avranno nuove tutele quali l’assicurazione, la maternità e la pensione.
MANTOVANI - “Siamo consapevoli del grande lavoro che dovrà ancora essere svolto per poter raggiungere una sostenibilità nel tempo per il nostro sistema, ma è il momento di celebrare un grande traguardo. Un punto raggiunto grazie al dialogo e al confronto. Ora abbiamo un documento condiviso che ci permette di guardare al professionismo nello sport femminile con ottimi presupposti”, ha commentato il presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani.