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La scelta di Singer jr, la penale e la battaglia legale con Boban: Milan, dietro le quinte dell'affare Rangnick
IL RUOLO DI GORDON SINGER - La scelta di affidare il progetto di ricostruzione del Milan al tecnico tedesco è stata presa direttamente da Gordon Singer, figlio del fondatore del fondo Elliott, Paul, e considerato un grande appassionato di calcio e tifoso dell'Arsenal. Ivan Gazidis è sempre stato informato degli sviluppi, ma la candidatura Rangnick risponde a una intuizione londinese più che dalla sede di via Aldo Rossi. Gordon si sta interessando sempre più alle dinamiche del Milan, detta la linea e ne controlla direttamente gli sviluppi.
PERCHE' RANGNICK - Un'idea rivoluzionaria, scrivevamo. Ralf Rangnick è stato scelto anche per le sue grandi capacità manageriali, per la sua abilità nel dare vita a progetti a lungo termine, rispettando quelle che sono le necessità imposte dalla proprietà. Non solo un semplice tecnico, ma un manager all'inglese. Alla Wenger, per intenderci: sceglie i giocatori, li indica al suo staff dirigenziale e poi li allena. Ecco perché potrebbe essere affiancato da un nuovo direttore sportivo e un nuovo responsabile dell'area tecnica.
LA BATTAGLIA LEGALE CON BOBAN - "A dicembre hanno chiuso con lui - rivelava Boban nelle interviste concesse alla Gazzetta dello sport e a Il Giornale -. Posso augurargli tutto il bene possibile, ma me lo devono dire, merito di essere informato dell’iniziativa”. Non è da escludere che la linea emersa dal Milan nei giorni scorsi, riguardante una bassa percentuale di possibilità relativa all'arrivo di Rangnick, sia influenzata da questa battaglia legale in atto con l'ex Chief Football officer. La scelta di Singer e avallata da Gazidis era chiara già da novembre, un eventuale passo indietro può comunque costare anche a livello economico.