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  • La Sardegna si fa male: da zona bianca a rossa in meno di un mese. Palermo, il cimitero diventa 'magazzino morti'

    La Sardegna si fa male: da zona bianca a rossa in meno di un mese. Palermo, il cimitero diventa 'magazzino morti'

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Banche non vogliono più soldi liquidi. Ce ne sono 1745 miliardi.
    Per ora sono suggerimenti e inviti, però già contengono il preannuncio: cari clienti non tenete più di 100 mila euro sul conto corrente perché potremmo essere costretti ad applicare in quel caso tassi negativi. Tasso negativo e cosa è? E' quello che Bce fa pagare alle banche se tengono immobile in cassa il denaro che Bce stessa stampa e distribuisce sotto forma, tra l'altro, di acquisti di titoli di Stato. Tasso negativo è stimolo e "punizione" finanziaria se il denaro non viene impiegato in prestiti e investimenti. Le banche stanno trasferendo il concetto e presto anche la pratica ai loro correntisti. Quanti sono i soldi che gli italiani tengono parcheggiati e liquidi nei conti correnti? Una montagna: 1745 miliardi. Una montagna che cresce di mese in mese.

    Palermo, morire è finire al magazzino morti.
    Cimitero Palermo, ad ieri ottocento le bare accatastate, appoggiate per terra, impilate alle pareti, messe in equilibrio l'una sull'altra. Bare con dentro il cadavere, non è un magazzino bare, è un magazzino morti. Che continua a riempirsi al ritmo di altre 50 bare al giorno. Dicono che per le sepolture sia finito la spazio e che il forno per la cremazione sia fuori uso da mesi. A Palermo di questi tempi morire comporta la penale del finire al deposito cadaveri. I defunti non se ne danno pena, ma questo non allevia lo sconcio.

    Pakistan, caccia libera ai cani randagi.
    Cani randagi che ci si fa? Si cacciano e ammazzano in massa, con partecipazione della popolazione sollecitata dalle autorità. Prossimo safari di massa prevede almeno 25 mila cani randagi da abbattere. Per salute (e divertimento?) pubblici.

    Sardegna bianca da farsi male.
    Un mese, neanche un mese è durata la Zona Bianca in Sardegna, cioè il tutto aperto o quasi perché il contagio è calato. Tutto aperto o quasi ma con prudenza e moderazione era la condizione per restare a basso contagio. Non così è stato: Zona bianca è stata vissuta come è tutto finito. In tre settimane in Sardegna il contagio è risalito fino a diventare quello col ritmo attualmente più veloce in Italia. In neanche un mese da Zona Bianca a Zona Rossa e per mano della gente. Si agisce come se ci fosse un interruttore: acceso o spento e nulla in mezzo. Non è così, non funziona così nessun contagio. E' cosa ovvia ma ignorata, non esiste on-off ma solo percorso, lungo, a tappe. Speriamo l'esempio della Sardegna dica qualcosa a tutti quando verranno le prime riaperture. Ci speriamo, ma neanche tanto.

    Slip rossi e vecchi morti.
    Napoli, una manifestazione di commercianti, una delle tante di commercianti che vogliono riaprire (qualcuno già lo fa per sfida e disperazione insieme). Espongono mutande rosse, segnalano iconograficamente che la loro sopravvivenza economica è in pericolo. Lo fanno nelle stesse ore in cui cifra ufficiale dice che solo 38,7 per cento di chi ha ottanta anni e più è immunizzato. La contemporaneità dei due fatti dice che sempre più normali e tranquilli cittadini esigono di riaprire ora, lo stesso ora in cui il 60 per cento degli ottantenni rischia di ammalarsi, ricoverarsi, morire. Gente normale declina: io devo vivere, aprire la mia bottega. E stabilisce gerarchia: il mio dover vivere e aprire la mia bottega sono il primo valore, anzi sono un diritto alla mia sopravvivenza che qualcun altro mi sta sottraendo. Qualcun altro ne può letteralmente morire? Peccato. Siccome però il solo rammarico per la morte altrui appare veste eticamente un po' esile da indossare, allora sarà poi vero che muoiono? E infine: se qualcuno muore comunque era vecchio. La normale e brava gente, con tutti i non volendo della galassia, il percorso lo fa: la mia sopravvivenza come valore primo e alcune vite altrui che valgono di meno. Qui e oggi vivono e camminano tutti gli elementi base, tutti gli ingredienti culturali e sociali di ogni lager e fossa comune della storia. Storia dove da sempre i genocidi e simili li fa la brava gente. Non volendo, per carità. Non sapendo del tutto quel che fa. Ma lo fa. La brava gente al male al massimo acconsente? Tutt'altro: partecipa, applaude, non di rado fornisce sostegno militante. Banalità del male? Banalità è già qualifica che definisce e delimita una qualità, quindi un ambito. Normalità del male, il normale è il vero e vasto perimetro di ciò che gli umani chiamano male quasi sempre e quasi tutti solo a posteriori.

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