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La Sampdoria, il 'gran rifiuto' di Ilicic e l'incubo Ramirez per l'Atalanta
L'Atalanta era passata in vantaggio, con gol del 'Tanque' Denis, prima che il ciclone Ramirez si abbattesse sui nerazzurri. L'attuale numero 90 doriano prima si procurò il rigore per l'1-1 di Di Vaio, facendosi stendere in area da Capelli dopo un assolo, poi andò a prendersi il 2-1 con una rete di destro, non la specialità della casa. Finita quì? No perchè Ramirez mise il sigillo sul match pennellando una splendida punizione per la zuccata di Loria, che fissò il risultato sul definitivo 3-1. Fu forse una delle migliori prestazioni italiane di Ramirez, che oggi è ancora alla ricerca del primo gol in blucerchiato. Ma quando vede il nerazzurro, Gaston si ispira.
Se Ramirez, alla prese con dolcissimi amarcord, rappresenta un bel presente e un futuro ancora tutto da scrivere, di fronte alla Samp ci sarà anche un nome che evoca invece ricordi molto meno positivi. Il comportamento di Josip Ilicic in estate non è affatto andato giù alla dirigenza blucerchiata, che si era spesa - in particolare con Pradè - per convincerlo a dire sì alla proposta genovese. Una proposta che per la verità Ilicic aveva accettato, con tanto di firma del procuratore su un precontratto triennale con opzione per il quarto anno. Il clamoroso dietrofront il giorno prima delle visite mediche, dopo l'inserimento dell'Atalanta, aveva fatto infuriare la Samp con il calciatore e con lo stesso entourage. Ferrero aveva detto, riferendosi allo sloveno, che "prima di essere calciatori bisogna essere uomini", consigliando al suo agente Ruznic di "non giocare al mercante in fiera". Oggi il patron doriano si gode e si coccola il suo Ramirez, e spera di giocare uno sgambetto all'Atalanta di Gasperini e a Ilicic. Chissà come il pubblico del Ferraris accoglierà quello che sarebbe potuto essere, e non sarà mai, il suo numero 10.