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La Samp rivuole il vero Duvan Zapata: rinascita contro la sua ex Udinese
COLONNA PORTANTE - Il titolo di questo paragrafo non è scelto a caso. Sul fatto che Duvan sia una colonna - letteralmente - vi sono pochi dubbi, dissipati anche sul piano tecnico. 15 presenze stagionali, 7 goal all'attivo, tre dei quali contro Milan, Juventus e Roma, che hanno fruttato tre vittorie più che importanti per le casse blucerchiate. E non solo reti, anzi: partecipazione attiva al gioco della squadra, abilissimo nel difendere il pallone permettendo ai compagni di rifiatare, buona capacità nell'uno contro uno, anche contro avversari di livello assoluto. Chiedere a Bonucci, Chiellini e Manolas, per esempio. Tutto ciò, dunque, sembra ripagare a pieno l'investimento fatto in estate dal presidente Ferrero, che ha concluso con il Napoli l'affare più oneroso dell'era sampdoriana: 21 milioni, compresi riscatto e eventuali bonus.
RIPRESA? - Eppure, c'è chi inizia a criticarlo. Dopo l'ottima prima parte di stagione, certificata dai numeri sopracitati, e dopo un infortunio all'inguine che ne ha limitato la qualità, Zapata è incappato in qualche sparo a salve di troppo, trasferta dell'Olimpico giallorosso esclusa; momento negativo, almeno moralmente, evidenziato in maniera lampante domenica scorsa, quando non ha salutato né Caprari, né mister, né compagni al momento della sua sostituzione contro il Milan. Nessuna multa per lui, nessuna punizione. Ma forse è giusto così: ad uno che è abituato a segnare, non farlo rende nervosi. La sua rabbia sarà tramutata in prestazione positiva, ne si può essere certi. La sua ex Udinese, che tante possibilità e gioie gli ha regalato nei suoi due anni alla Dacia Arena, potrebbe essere la giusta occasione.