Da dieci anni la Sampdoria sogna uno stadio di proprietà. La battaglia iniziata del presidente Riccardo Garrone è stata presa in mano ora dal figlio Edoardo. Un'epopea in cui ora si apre uno spiraglio importante. Dopo i 'no' ai progetti di Sestri Ponente e Trasta, entrambi arrivati dalle amministrazione comunali, il sindaco Doria sembra aprire al progetto del nuovo stadio blucerchiato alla Fiera. Poche parole, un parere non nettamente favorevole, ma neanche un rifiuto, che sarebbe stato l'ennesimo, in una battaglia lunga e dolorosa. Guardando al passato un grosso passo avanti, anche se i tempi saranno lunghi e il via libera ancora ben lontano dal giungere a Corte Lambruschini. La Samp non si è arresa nel corso di dieci anni, e ora farà di tutto per trasformare il sogno in realtà.

La legge sui nuovi stadi è in cantiere da anni, la Samp la stava aspettando ma ha capito che i tempi sarebbero stati troppi lunghi e allora ha preferito accelerare senza perdere tempo. L'area del Palasport, inutilizzato al momento, è l'unica disponibile a Genova per costruire un'opera del genere. Per questo i contatti sono iniziati appena si è capito che quell'area doveva essere riutilizzata. Incontri con l'amministrazione e poi con il Coni nelle ultime settimane che non hanno sbloccato la situazione, ma che hanno gettato le basi per poter procedere cercando di accontentare tutti. Tempi lunghi e spazi contesi: la Sampdoria si mette in moto per  provare a realizzare il suo sogno. Questa però sembra davvero essere l'ultima occasione, per la Sampdoria e per Genova.