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    La Samp come il Barça: i giovani crescono in casa

    La Samp come il Barça: i giovani crescono in casa

    • Matteo Oneto

    Fa un po' impressione vedere una squadra che deve salvarsi ogni domenica far partire titolari sei giocatori che non hanno ancora compiuto 22 anni. Così è stato nel derby, contro il Bologna e a Firenze, per inciso le tre sfide che hanno portato sette punti traghettando la Sampdoria fuori dalla crisi e dalle zone buie della classifica. Nel momento in cui il calcio italiano scopre di avere talenti veri capaci di trascinare le 'grandi', chiaro riferimento ad El Shaarawy, la Sampdoria concretizza il progetto di cui tutti si riempiono la bocca: puntare sui giovani. In società ci hanno creduto fin dal primo giorno, scaricando Iachini e puntando sul mister dell'Under 21 Ciro Ferrara, in parole povero l'unico che in Italia è costretto a lavorare con i ragazzi. Ci ha creduto più di tutti, Ciro, che in mezzo a questi talenti ha voluto un solo uomo di grande esperienza: Enzo Maresca. Il progetto funziona e grande merito va ad Edoardo Garrone, che non ha mai voluto esonerare Ferrara conscio che il progetto giovani ha nel suo Dna risultati altalenanti, cartellini evitabili e qualche infortunio di troppo dovuto alla grande voglia di non volersi mai fermare.

    Mustafi (1992), Rossini (1989), Krsticic (1990), Obiang (1992), Poli (1989) e Icardi (1993), con Soriano (1991) in panchina, rappresentano la meglio gioventù blucerchiata. Una tema che ha saputo spingere la Samp fuori dalla crisi, senza paura ma capendo che cosa significasse vestire quei colori. Sì perchè la grande novità di questa Sampdoria è quella di aver cresciuto i propri talenti in casa. Come il Barcellona, in cui i vari Iniesta, Xavi e Messi (solo per citarne alcuni) hanno solcato il campo del Mini Estadi prima di entrare al Camp Nou, la meglio gioventù blucerchiata è cresciuta a Bogliasco gestita sapientemente da uno staff sempre in contatto con la prima squadra. La Samp di oggi è figlia legittima delle idee e del lavoro di Beppe Marotta. Tutti, iniziando in ordine cronologico da Poli e finendo con Obiang, sono stati portati a Genova dall'ex amministratore delegato, da Fabio Paratici e da tutto lo staff che poi è volato verso la Juventus. Ora toccherà a Sensibile raccoglierne la pesante eredità. Serve solo tempo. Garrone ha saputo aspettare, i tifosi si coccolano i propri ragazzini terribili e a molti sorge spontanea una domanda: dove potrà arrivare la Sampdoria quando saranno tutti diventati uomini?

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