La guerra tra la Sampdoria e Antonio Cassano è destinata a proseguire, da qui al termine della stagione o al momento nel quale il fantasista barese deciderà di chiudere la sua esperienza in blucerchiato rescindendo il contratto in scadenza a giugno. La battaglia continua senza esclusione di colpi, con la società del presidente Ferrero che non ha mandato giù la decisione del giocatore di rifiutare tutte le offerte arrivategli. 

PROFILO ELIMINATO - Da settimane Cassano è un fuori rosa e si allena con modalità e in orari diversi del resto della squadra, il suo profilo è stato eliminato dal sito ufficiale e persino da quello della Lega di Serie A. Il muro contro muro si esprime anche nel divieto imposto a Fantantonio di rilasciare dichiarazioni alla stampa, memori probabibilmente dell'intervista contro Ferrero e Romei dello scorso 10 agosto. Mosse che evidentemente il club blucerchiato ritiene legittime e doverose verso un giocatore che non rientra nei piani futuri, ma pur sempre legato da un contratto valido e sottoscritto da ambo le parti.
RISCHIO MOBBING - Non si tratta del primo caso con situazioni simili, che si tratti di cessioni rifiutate o di rinnovi respinti, e tutte hanno in comune la decisione delle società di punire i propri tesserati con l'emarginazione programmata a tappe e sistematica del calciatore ribelle. Scelte sempre di più al limite del mobbing (ricordate il caso Pandev?), col Cassano di turno costretto a mandare giù diversi bocconi e messo nelle condizione di rompere questo circolo vizioso solo in un modo: andandosene e venendo incontro al desiderio del suo presidente di liberarsi di uno stipendio diventato pesante. Cassano è Cassano, non è un ragazzino con una carriera davanti e quello che doveva guadagnare l'ha guadagnato, ma cosa diremmo se al posto suo ci fosse un giocatore meno famoso e lontano dalle luci della ribalta?