ANSA
La Roma precipita: Schick, smettila di sentirti bello! Meno male che c'è Dzeko
Detto di Schick, è tutta la Roma che s'è persa per strada. Ha giocato improvvisando un tiki-taka zoppicante e sterile come rare volte m'è capitato di vedere. S'è messa lì pensando e sperando di risolverla, prima o poi, e invece quando ha perso Nainggolan (ossantapace che brutta perdita per il match del Camp Nou...) s'è accartocciata su se stessa e ha pure preso gol da Pulgar, il controllore del Ninja. Io non credo che la Roma fosse distratta dal Barcellona o, meglio, mi rifiuto di crederlo. Non esiste perdere punti in campionato per inseguire l'impossibile, dai. Piuttosto, è vero che le nazionali questa volta hanno giocato uno scherzetto parecchio brutto a Di Francesco: Under e Pellegrini sono finiti ko e il tecnico della Roma ha sottolineato come sia impossibile «giocare sette partite in 20 giorni» per alcuni dei suoi.
E così la Roma è calata, anzi, è precipitata e meno male che Dzeko - aveva chiesto lui di non giocare dopo le fatiche in nazionale – s'è reso conto che senza di lui sarebbe finita malissimo. E' entrato, ci ha messo il capoccione e ha fatto gol. Sì, ancora lui, sempre lui, quello che a gennaio era stato venduto per portare a Roma chissà chi. Mediti e arrossisca, chi lo aveva ceduto in fretta e furia: senza Edin la Roma ora sarebbe davanti alla tv in Champions e probabilmente sotto alla Lazio in classifica. E adesso, sotto con il Barcellona non potendo far altro che ricordare come la speranza sia un rischio da correre.
Paolo Franci