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Champions, Roma-Porto: tutti i segreti dei Dragoes di Espirito Santo VIDEO
LA STORIA - Nonostante si tratti di uno dei club più antichi del portogallo la storia del Porto non è sempre stata piena di vittorie: fondato originariamente nel 1893 fu abbandonato fino al 1906 e quando nel 1982 Pinto da Costa divenne presidente era l'unica delle "tre grandi" a non aver mai vinto un trofeo in campo europeo. La situazione cambiò in fretta e nel 1987 ottenne una storica vittoria in Coppa dei Campioni battendo per 2-1 il Bayern Monaco al termine di una finale piuttosto movimentata, famosa per il gol di tacco di Rabah Madjer. Nel corso della storia il club ha vinto ben 67 trofei in ambito nazionale e 7 titoli in campo internazionale, tra i quali la famosa Champions League vinta nel 2004 sotto la guida di un "giovane" Josè Mourinho. Attualmente la squadra disputa le gare in casa nello stadio ultimato nel 2003 per essere utilizzato nell'Europeo dell'anno successivo. Lo stadio fu chiamato "Estadio do Dragao" per scelta dello storico presidente Pinto da Costa, al quale era stato proposto di dedicare il nome della struttura (Estádio Pinto da Costa), che però rifiutò scegliendo un'accezione più legata ai tifosi e alla squadra stessa. Dragoes è infatti uno dei soprannomi della squadra, i cui tifosi e giocatori sono conosciuti anche come Andrades per una famiglia con questo cognome che sponsorizzò il club per alcuni anni, o Tripeiros, mangiatori di trippa, per il cibo tipico.
LA SFIDA CON LA ROMA - La società è ormai nota per le tante plusvalenze ottenute tramite la vendita dei propri giocatori, spesso legati da notevoli clausole rescissorie. La squadra attuale è comunque molto solida e ben oliata, la formazione infatti è cambiata poco rispetto allo scorso anno, basata sul 4-2-3-1 gioca con Alex Telles (ex Inter) in fascia, e può contare sul difensore centrale Felipe che sostituirà Martins Indi in recupero da un infortunio. Il centrocampo e la trequarti sono senza dubbio i reparti più pericolosi: brillano Herrera, inseguito a lungo dal Napoli, e Danilo Pereira, mediano portoghese. Ovviamente bisogna ricordarsi di Yacine Brahimi, esterno algerino conosciuto per recenti voci di mercato, che è sicuramente uno dei più pericolosi insieme alla punta camerunense Aboubakar. Il Porto è una squadra ben organizzata, e soprattutto rodata per i match internazionali, poteva andare decisamente meglio alla Roma che incontrerà la seconda squadra con il miglior ranking tra quelle a cui poteva essere abbinata (da un punto di vista strettamente legato al coefficiente UEFA). Lo stesso Porto però non potrà dirsi soddisfatto: la Roma è certamente l’avversario più scomodo che le poteva capitare.