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    La Roma in ansia: non basta Totti, i cori discriminatori continueranno

    La Roma in ansia: non basta Totti, i cori discriminatori continueranno

    • Valerio Nasetti
    "Noi e i nostri tifosi, insieme verso l'obiettivo". Questo è il 'succo' del messaggio di Francesco Totti, indirizzato ieri agli appassionati della Roma attaverso il proprio blog, dopo la seconda squalifica consecutiva di un settore dell'Olimpico per i cori di discriminazione territoriale uditi durante Roma-Sampdoria dai Distinti Sud. 'Abbiamo ancora molto da giocarci - scrive il capitano - e ci crediamo davvero. Mi auguro che, fino alla fine della stagione, i tifosi non compromettano la possibilità di starci vicino. Abbiamo però bisogno del loro supporto, cui siamo ormai abituati. Giocare con le curve vuote non è la stessa cosa e, anche dalla tribuna, domenica sera ho avvertito una sensazione strana. È una norma discutibile e spesso anche noi siamo vittime di cori e di ingiurie, ma ora tutti uniti per raggiungere i traguardi a cui noi, società, squadra e tifosi teniamo'.

    Tuttavia, secondo quanto riporta l'emittente Retesport, l'esternazione del capitano non sarebbe piaciuta a tutti i tifosi. L'uscita 'suggerita' dalla società ha avuto l'effetto contrario in quegli ultrà convinti a proseguire con la protesta. Purtroppo, se questo tipo di cori si ripetessero, le sanzioni diventerebbero più pesanti, con il fondato rischio di punti di penalizzazione in classifica per una squadra in lotta per lo scudetto o quanto meno per la qualificazione 'diretta' in Champions.

    Abbassare i toni può essere, di conseguenza, una giusta soluzione al dibattito. Perchè se una frangia di pubblico giustifica la propria presa di posizione come una battaglia di libertà, è bene ricordare loro due concetti: il primo è che questa finisce dove inizia quella degli altri (è pacifico pensare che non tutti i membri dello stesso settore dello stadio siano d'accordo ad intonare cori discriminatori), la seconda riguarda la stessa norma, destinata a cambiare a partire dalla prossima stagione. I vertici del calcio hanno capito di aver sbagliato e sono pronti a fare un passo indietro. Tifosi 'arrabbiati': abbiate pazienza ancora tre mesi. Lo stesso Vesuvio vi ringrazierà.

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