ANSA
La Roma di Amadei e il Torino di Novo: un duello che vale il primo scudetto
LA LUPA DI ROMA - La Roma nell'estate del 1941 è reduce da un tribolato undicesimo posto, ma Monzeglio e Biancone non fanno pazzie al calciomercato bensì cercano di puntellare la squadra in modo tale da offrire all'allenatore Schaffer un gruppo che rivelerà avere nella continuità la sua dote migliore. E vincente. Tanto che la Roma riesce a vincere lo scudetto – il primo per una squadra del centro-sud – proprio all'ultima giornata approfittando dei passi falsi di Venezia e Torino. Su tutti da ricordare il centravanti Amadeo Amadei che segna ben 18 reti contribuendo alla vittoria finale dei giallorossi.
IL TORINO DI NOVO - Il Torino è quello di Ferruccio Novo, ma non è ancora il “grande” Torino. Novo, dopo aver giocato nelle giovanili dei granata nel periodo pionieristico, ne diventa presidente nel 1939. Ferruccio Novo è figlio del suo tempo, capisce che il modello da seguire nel calcio è quello imprenditoriale di Edoardo Agnelli e con l'aiuto del Commissario della Nazionale Vittorio Pozzo va a pescare la meglio gioventù calcistica e la porta nel corso degli anni al Torino. Nell'estate del 1941 arrivano in granata, tra gli altri, Menti e gli juventini Gabetto e Borel II: inizia a nascere il “grande” Torino di Ferruccio Novo.
IL CAMPIONATO 1941/42 - Quello che inizia il 26 ottobre 1941 è il secondo campionato di guerra, l'Italia in estate, a seguito dell'avvio dell'Operazione Barbarossa, aveva inviato in Russia il CSIR, mentre si andava profilando la caduta dell'Africa Orientale italiana. Da noi, comunque, il regime voleva che tutto procedesse come se nulla fosse e dunque anche gli impegni sportivi dovevano proseguire. Così il mondo calcistico non bada a spese nell'estate del 1941, il mercato si caratterizza per essere molto frizzante, gustoso preambolo ad un campionato che non sarà affatto banale.
Già con la fine del girone di andata la Roma si presenta come la grande sorpresa, riuscendo a diventare campione d'inverno con un punto di vantaggio sul Torino e tre sul Venezia di Mazzola. Nel girone di ritorno Roma e Torino si alternano al vertice della classifica sino alla 24° giornata quando la Roma, pur non andando oltre il pari con la Triestina, raggiunge il Torino, sconfitto a Genova. Siamo alla vigilia dello scontro diretto che è in programma la domenica successiva al Filadelfia. Il 10 maggio a Torino va in scena quello che potrebbe essere lo scontro decisivo nella corsa scudetto. La Roma va subito avanti con Amadei, il Torino pareggia subito dopo con Baldi, ma è ancora la Roma a portarsi in vantaggio al 24° del primo tempo, sempre con Amadei. Il Torino, quando manca poco più di un quarto d'ora alla fine della partita riesce però a raggiungere nuovamente il pareggio con Petron e a fissare il punteggio finale sul 2 a 2.
La sera del 10 maggio la classifica vede Roma e Torino con 33 punti, Venezia 31, Genova 30: mancano ormai solo 6 giornate al termine, ma il meglio deve ancora arrivare.
La domenica successiva il Genova perde in casa contro la Lazio e abbandona ogni residua speranza di scudetto. Il 24 maggio il Torino mette la freccia strapazzando l'Atalanta 9 a 1, approfittando del pareggio che la Lazio impone alla Roma nel derby e quindi portandosi a +1 dai capitolini. Potrebbe essere l'allungo decisivo, ma così non è. Alla terz'ultima giornata è in programma l'altro scontro diretto: a Venezia il Torino perde 3 a 1 mentre la Roma vince 6 a 0 contro l'Ambrosiana Inter e questi risultati portano ad un nuovo ribaltone.
La Roma torna prima con 1 punto di vantaggio sul Torino e 2 sul Venezia. Classifica che non muta dopo la penultima e così alla vigilia dell'ultima giornata di campionato tutte e tre le squadre possono ancora vincere lo scudetto. La Roma deve giocare in casa contro il già retrocesso Modena, il Venezia ospita la Lazio e il Torino deve andare a Firenze. Con la vittoria 2 a 0 sul Modena la Roma il 14 giugno 1942 vince il suo primo scudetto, mentre Torino e Venezia perdono le loro rispettive gare.
A Roma può iniziare la festa: per la prima volta lo scudetto lascia il nord e approda al centro-sud.