Getty Images
Romamania: superiamo i disastri di Monchi, l'obiettivo deve essere la Champions
Una scelta che ha sostanzialmente creato due strade: da una parte l'allevamento di talenti non si tocca (Under, Zaniolo, Pellegrini e non solo); dall'altra, dovendo fare i conti con bilanci molto appesantiti dalle operazioni di mercato sballate degli ultimi due anni - che pesano parecchio, è bene non dimenticarlo - si è operato in modo 'asciutto' ed extra light dal punto di vista dei costi.
Cioè, operazioni come quelle di Zappacosta, Smalling, Mkhitaryan, lo stesso Kalinic, costruite su giocatori certamente interessanti – sempre in attesa dell'unico giudice supremo, il campo – ed extra light perchè presi in prestito. L'obiettivo? Quello di avere in squadra profili di buon livello e di sicura esperienza non dovendo pagare il prezzo del cartellino e, dunque, riprendere fiato dal punto di vista economico-finanziario senza appesantire il bilancio. Chiaro, considerando che la Roma è un club che vende e compra sistematicamente, il fatto di aver sbagliato acquisti nelle ultime due stagioni, vendendo però molti pezzi pregiati non sostituiti adeguatamente, di fatto ha praticamente azzerato le 'scorte' di mercato, se si escludono i giocatori che però sono considerati incedibili perché necessari al raggiungimento dell'obiettivo. Quale? E' chiaro, il quarto posto, che a Trigoria ritengono assolutamente alla portata. E devo dire che sono d'accordo, guardando la Roma che giocherà domenica e la rosa a disposizione di Fonseca. Certo, facile non sarà, ma è lì che deve stare la Roma. Almeno per ora. Poi si vedrà.