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    La Roma caccerà l’incolpevole Fonseca: un altro allenatore usato come alibi da Pallotta e Baldini. E c'è un mistero

    La Roma caccerà l’incolpevole Fonseca: un altro allenatore usato come alibi da Pallotta e Baldini. E c'è un mistero

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    “Partita vergognosa”. Il messaggio che Pallotta ha inviato da Boston a Roma non appena è finita la partita contro l’Udinese non è una semplice considerazione, peraltro condivisibile. E’ l’anticipo di una decisione già presa: a meno di un improvviso e netto miglioramento dei risultati, Fonseca sarà cacciato.

    Quando lo manderanno via? Probabilmente alla fine della stagione, sia perché ormai manca davvero poco (un mese più l’Europa League, che per la Roma potrebbe chiudersi già l’8 agosto), sia perché non è facile trovare un sostituto credibile che si avventuri in un simile caos anche solo per qualche settimana. Ranieri nella scorsa stagione l’ha fatto per amore, ma i tifosi della Roma che di mestiere fanno l’allenatore non sono molti. Se poi dovessero arrivare altri risultati negativi, allora il processo di separazione potrebbe essere accelerato.

    Fonseca sarà l’ennesimo allenatore che la Roma americana usa come alibi per giustificare i propri insuccessi: scelte sbagliate, campioni venduti, scarsa chiarezza, conti in disordine. Prima di lui ci sono stati Luis Enrique e Zeman, Garcia e Di Francesco (non Spalletti, è stato lui a decidere di andarsene). E anche qualche direttore sportivo ha pagato con l’addio anticipato, tipo Monchi e Petrachi, due in pochi mesi. Non sono stati impeccabili, certo, ma chi può esserlo in una situazione del genere?

    Il percorso è sempre lo stesso: Pallotta comincia a scaricare le responsabilità sul dipendente, meglio se si tratta dell’allenatore, finché non lo manda via cercando di farlo passare per colpevole assoluto di tutti i mali. Eppure Fonseca, pur avendo certamente commesso qualche errore, non è l’artefice principale e nemmeno secondario del disastro in cui si trova la Roma anche questa volta.

    I colpevoli, alla Roma, sono gli stessi da nove anni: Pallotta e il suo consigliere Baldini. Franco indica e suggerisce, James ascolta ed esegue. Chissà perché il presidente non ha mai pensato, di fronte all’ennesimo fallimento tecnico: forse questo consulente sta sbagliando qualcosa, magari devo pensare a disfarmi di lui… No, questo nella Roma di Pallotta non succede: Baldini resta sempre lì, comandante occulto di una nave alla deriva. Se ci pensate, non ne esiste il motivo. E’ questo il grande mistero della Roma americana.

    @steagresti
     

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