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    La rivoluzione ucraina ferma il calcio? Parlano Lucarelli e il vice di Lucescu

    La rivoluzione ucraina ferma il calcio? Parlano Lucarelli e il vice di Lucescu

    • Gianluca Minchiotti
    In pochi giorni, l'Ucraina ha deposto il presidente Viktor Yanukovich, ha cambiato premier, governo e lingua ufficiale (l'ucraino al posto del russo). Una rivoluzione che ha coinvolto tutti gli aspetti della società ucraina, compreso lo sport: alcuni atleti ucraini nei giorni scorsi avevano abbandonato Sochi, prima ancora della fine delle Olimpiadi invernali. 

    LA TESTIMONIANZA DI CRISTIANO LUCARELLI - La rivoluzione ucraina non ha sorpreso Cristiano Lucarelli, che nella stagione 2007-2008 ha vestito la maglia dello Shakhtar Donetsk: "Mi ricordo che già sette anni fa, quando ho vissuto e giocato là per qualche mese, la situazione era un po' tesa - ricorda l'ex attaccante, ora allenatore del Viareggio, ai microfoni di Calciomercato.com -. C'erano già le due fazioni che si sono scontrate in questi giorni, quella filorussa e quella filoeuropea. E già all'epoca il clima non era dei più sereni".

    Da uomo di sport, come si sarebbe comportato Lucarelli in una situazione del genere, soprattutto pensando agli atleti ucraini che hanno lasciato Sochi?
    "E' difficile dirlo, guardando le cose alla tv sdraiati sul divano di casa. Per giudicare questa come altre situazioni bisognerebbe prima viverle di persona". 

    Settimana scorsa, nel pieno della protesta di piazza ucraina, l'Uefa ha fatto disputare Dnipro-Tottenham in Ucraina, una scelta corretta? 
    "Penso che la Uefa, con un po' di buon senso, avrebbe potuto rimandare o far disputare da un'altra parte questa partita...". 

    LA TESTIMONIANZA DI UGOLINI, ASSISTENTE DI LUCESCU - Massimo Ugolini, assistente italiano di Mircea Lucescu sulla panchina dello Shakhtar Donetsk, ha visto invece con i suoi occhi la rivoluzione ucraina di questi giorni. Ai microfoni di Calciomercato.com, Ugolini racconta: "Da qui facciamo fatica a capire cosa sia successo a Kiev. A Donetsk ci sono state solo delle manifestazioni pacifiche, di entrambe le fazioni. La cosa che mi ha colpito di più sono state le file ai bamcomat e ai supermercati...". 

    E il campionato? Domenica 2 marzo è in programma Dinamo Kiev-Shakhtar Donetsk: si giocherà?
    "In questi giorni, come vi potete immaginare, si è parlato di tutto tranne che di calcio. Quindi, mi sembra davvero difficile che domenica si giochi. E mi sembra difficile che le squadre dell'est dell'Ucraina, almeno per il momento, possano giocare a ovest, e viceversa". 

     

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