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La rivincita della Toscana: Empoli in A, Dionisi sulla scia di Sarri e Spalletti
L’Empoli è tornato in A giocando il calcio più bello di tutta la Serie B. C’erano squadre come Lecce, Salernitana e soprattutto Monza, assai più attrezzate degli azzurri, ma il primato dei toscani non è mai stato in dubbio. Gli azzurri hanno perso solo due partite, onorando il “Carlo Castellani” dove non hanno mai concesso i tre punti agli avversari. La promozione è arrivata insieme al primo posto matematico con 180 minuti ancora da giocare. Magari ci sbagliamo, ma sul conto dell’allenatore che l’ha portato in A avremo belle notizie in futuro. Alessio Dionisi ha 41 anni, ha cominciato presto ad allenare, nel 2014 in Serie D con l’Olginatese, dove aveva chiuso la sua carriera da difensore centrale molto tecnico e poco robusto, e dove è stato presto licenziato.
Proprio l’esonero gli ha dato la spinta, si è messo a studiare, a osservare gli allenamenti, a cercare soluzioni di gioco. Ha allenato due anni in D col Borgosesia, un altro anno sempre in D col Fiorenzuola, poi in C con l’Imolese, l’anno scorso in B col Venezia dove l’ha pescato Fabrizio Corsi, uno che per gli allenatori ha una specie di pollice verde. Corsi è alla sesta promozione su sette e nella sua carriera presidenziale ha conquistato la promozione con tecnici come Spalletti e Sarri.
Ecco, Dionisi è su questa linea, sia pure all’inizio di questa linea. Ha puntato sul 4-3-1-2, una specie di dogma empolese dagli anni di Sarri in poi, anche perché giocava con lo stesso modulo pure a Venezia. L’Empoli ha divertito e ha alimentato le sue vittorie e le sue ambizioni col gioco. Due terzini che spingono (Parisi e Sabelli), due difensori centrali forti fisicamente (Romagnoli e Nikolaou), un regista classico (Stulac) dall’ampia visione calcistica, due interni che si inseriscono (Zurkowski e Haas), un trequartista tecnico e fantasioso (Bajrami), due attaccanti che si completano (Mancuso e La Mantia).
Dionisi ha creato una squadra brillante, organizzata, arrembante, una squadra che ha sempre giocato a calcio, ma la società lo ha sostenuto con intelligenza offrendo al tecnico alternative validissime, tanto da poter scegliere, senza paura di perdere qualità, fra due giocatori per ogni ruolo: Furlan in porta, Fiamozzi e Terzic come terzini, Casale e Pirrello al centro della difesa, Crociata, Ricci e Bandinelli a centrocampo, Moreo trequartista, Olivieri e Matos attaccanti. L’Empoli è andata in testa al campionato alla 16a giornata e come prima è arrivata in Serie A. Il modello vincente.