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La risposta di Vlahovic è arrivata, è uno da Champions. Ma i problemi della Juve sono ancora tanti
IL PRESCELTO – D'altronde è qui per questo. Per la Champions. Sia restando al campionato, la Juve ha affondato il colpo con sei mesi d'anticipo perché il rischio di restare fuori dalle prime quattro si stava concretizzando pericolosamente. Sia alla competizione regina vera e propria, perché la Juve era incompleta e incompiuta, serviva uno come Vlahovic. Anzi serviva proprio Vlahovic. Che pur senza fare cose trascendentali si è messo al centro dell'attacco della Juve, dando un riferimento che prima mancava, togliendo responsabilità ai compagni per quanto poi Allegri dica che siano loro a doverle togliere dalle sue spalle. Invece no, Vlahovic è il prescelto della Juve per voltare pagina dopo Cristiano Ronaldo, per lui la numero 7 è una maglia qualunque ma per il club bianconero no.
DUSAN C'E' – Vlahovic c'è, ha risposto presente subito sia in campionato che in Champions, ha anche reagito alla grande pure alle prime critiche. Lui c'è. La Juve non ancora, non del tutto quantomeno. Perché poi gli errori sono sempre gli stessi, nonostante i segnali lanciati a Vila-Real siano comunque quelli di una squadra in crescita e sempre più squadra. Se però prima il problema sembrava là davanti perché mancava un vero centravanti, ora il centravanti c'è. Ed è uno che non ha paura di nulla, di sicuro non si fa tradire dalle emozioni. Gli altri problemi, invece, ogni tanto ritornano, semplicemente non possono essere risolti solo da Vlahovic.