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La riscossa di Olsen: è lui il miglior acquisto estivo della Roma?
Robin Olsen era sbarcato a Ciampino lo scorso 23 luglio circondato da parziale scetticismo e silenzio. Lo stesso silenzio che si è rivelato in questi mesi una delle armi migliori del portiere svedese. Poche parole e tanta applicazione che gli hanno permesso di uscire a testa alta da un affanno iniziale che rischiava di assumere sfumature tragicomiche. Un percorso fra alti e bassi che lo ha portato a rivelarsi - fin qui - una delle migliori mosse dell'ultima campagna acquisti della Roma.
FANTASMI E PRESSIONI - Il mercato estivo della Roma non ha visto approdare a Trigoria nessun autentico fuoriclasse, anche se i nomi di grido non sono mancati. Dal ritorno in Italia del "Flaco" Pastore, all'arrivo di Cristante, uno dei migliori centrocampisti italiani della passata stagione, passando per un'altra decina di colpi targati Monchi, da Nzonzi a Santon passando per le promesse Kluivert, Zaniolo e Coric. Una sessione, quella di luglio e agosto, imperniata attorno alla volontà di programmare il futuro e al contempo far dimenticare ai tifosi gli addii illustri di giocatori del calibro di Nainggolan e Alisson. Le voci di dissenso non si sono fatte attendere quando al posto del portiere più pagato della storia del calcio, la dirigenza giallorossa ha deciso di portare nella capitale il 28enne svedese del Copenaghen. Un buon Mondiale disputato con la nazionale scandinava non sembrava giustificare un investimento di oltre 10 milioni (8,5 di parte fissa più 3,5 di bonus) su un giocatore dal palmares più che modesto. Il confronto inconscio ma spietato messo in atto fra Olsen e Alisson non può non aver segnato pesantemente le prime settimane dell'esperienza romanista del portiere di Malmoe. Se a ciò si aggiunge la pressione per un salto (quasi mortale) di qualità verso una piazza in cui le aspettative ad ogni errore si moltiplicano per dieci, le altalenanti prestazioni del suo primo mese di Roma assumono tutto un altro senso.
MIGLIOR ACQUISTO? - Può suonare paradossale, ma la personale riscossa del gigante svedese ha coinciso proprio con il momento di maggior difficoltà della squadra di Di Francesco. Gli interventi miracolosi al "Bernabeu" nella disfatta per 3-0 contro il Real Madrid hanno fatto scattare due campanelli. Uno d'allarme per la direzione che la stagione giallorossa rischiava di prendere e uno di riscatto - una sveglia, quasi - che ha restituito la versione migliore di un giocatore fin lì bloccato. Nelle sfide che hanno seguito la serataccia spagnola (eccezion fatta per il mezzo passo falso di Bologna), con 4 clean sheet in 6 partite, Olsen è quasi sempre risultato uno dei migliori in campo nella Roma. E non solo. L'estremo difensore è tornato protagonista, infatti, anche con la propria nazionale. Una sua parata decisiva all'ultimo minuto su un bolide di Kuzyayev ha salvato la Svezia dalla sconfitta contro la Russia nella sfida di Nations League di due settimane fa. Fra i pali, i giallorossi hanno ritrovato una certezza. Ora occorre andare in cerca delle altre.