La Raggi regina di Roma: gli scandali contano più dello stadio giallorosso
A un certo punto, a Roma, la campagna elettorale per l’elezione del sindaco è diventata una grande battaglia sportiva. E non è una bella cosa. No, perché non si sono trasferite nella contesa politica la lealtà, la caparbietà, la competizione dura ma corretta, insomma i valori più alti dello sport. Semplicemente, lo sport è diventato oggetto della disputa tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti. Si è pensato - qualcuno ha pensato - che i romani avrebbero scelto il loro sindaco in base alla sua posizione sulla candidatura alle Olimpiadi del 2024 oppure, addirittura, sulla costruzione del nuovo stadio della Roma.
Triste. Triste che una città la cui giunta comunale è stata appena disintegrata dalla corruzione di Mafia Capitale abbia provato a trasportare lo sport al centro della scena. Triste e demagogico. Si è cercato di sfruttare il momento per ottenere sostegno anche da parte di chi, come Virginia Raggi, aveva sempre manifestato perplessità sui grandi eventi e sulle grandi opere sportive che sono allo studio per il prossimo decennio. Particolarmente sgradevoli - ma questa non è una novità - i modi di Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, il quale prima ha dato dell’esaurita al candidato sindaco del Movimento 5 stelle e ha minacciato cause di fronte all’ipotesi che venissero bloccati i lavori per la costruzione del nuovo stadio giallorosso (peraltro ancora lontani dal cominciare), quindi ha smentito dichiarazioni che tutti avevano ascoltato.
La risposta dei romani è stata chiara: se ne sono fregati. Se ne sono fregati delle Olimpiadi, dello stadio della Roma, dei media che hanno messo certe faccende al centro dell’attenzione politica. E hanno votato esattamente come pensavano fosse giusto, a prescindere da questi tentativi di condizionamento. La percentuale schiacciante, bulgara diremmo, con cui è stata eletta Virginia Raggi, indica che per i romani le priorità sono altre. Comprensibile, già, dopo troppi anni di malgoverno e di scandali.
Le Olimpiadi possono aspettare, lo stadio della Roma non merita di avere tanto rilievo. Parliamo di cose serie, sembra dire la gente. Poi è ovvio che si discuterà anche del resto. Perché noi restiamo convinti - ad esempio - che i Giochi rappresentino sì un rischio, ma anche un’enorme opportunità per la Capitale: un’occasione da cogliere. Giusto parlarne, dunque. Assieme a chi è stato nominato dalla gente affinché guidi la città. Con buona pace degli oppositori. E di Baldissoni.
@steagresti