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La Procura Figc indaga sulla Lazio, quella di Avellino sul laboratorio: doppia inchiesta sul caos tamponi
Dal campo e la voglia di giocarsela con la Juventus con tutte le armi a disposizione alle inchieste delle Procure, quella della FIGC e quella di Avellino. La partita dell'Olimpico tra la Lazio e i bianconeri avrebbe dovuto essere soltanto un grande appuntamento per il campionato italiano e si è trasformato invece in uno dei più grandi pasticci degli ultimi tempi. Strakosha, Leiva e Immobile sono stati sospesi in via cautelare e rimarranno in isolamento per almeno 10 giorni dopo le positività al Covid rilevate dal Campus Biomedico di Roma dei venerdì e la conseguente segnalazione all'ASL Roma 1.
IL CASO TORINO - Segnalazione che, secondo quanto sospettano gli inquirenti della FIGC, non sarebbe arrivata dalla Lazio in occasione delle positività rilevate da Synlab alla vigilia delle partite di Champions League contro Bruges e Zenit San Pietroburgo, tanto che i calciatori in questione avrebbero continuato ad allenarsi regolarmente a Formello e avrebbero partecipato addirittura alla partita contro il Torino di domenica scorsa. Lotito ha sempre smentito e negato ogni violazione del protocollo concordato con la FIGC, in virtù del fatto che gli esami svolti alla Diagnostica Futura di Avellino - centro abilitato dalla FIGC e utilizzato anche da altre società come Salernitana, Perugia e Frosinone - avessero dato sempre esiti negativi sui calciatori biancocelesti. E a seguire con particolare attenzione gli sviluppi della vicenda c'è il Torino, che potrebbe chiedere la vittoria a tavolino sulla Lazio qualora fossero riscontrate violazioni nel comportamento tenuto dalla Lazio.
L'INCHIESTA DI AVELLINO - Sul fronte penale, il procuratore aggiunto di Avellino Enzo D'Onofrio ha deciso invece di vederci chiaro sull'effettuazione dei tamponi svolti sul gruppo squadra della Lazio e, dopo aver acquisito i referti medici e altri documenti, comprendere se siano state commesse delle irregolarità. Secondo quanto riferisce Il Corriere dello Sport, l'ipotesi di reato per il responsabile del centro diagnostico irpino, Walter Taccone, è di falso. Al momento, nessun soggetto è stato inserito nel registro degli indagati, ma col passare delle ore molte delle certezze sbandierate dalla Lazio sono venute meno e la doppia inchiesta sportivo-ordinaria rischia di complicare e non poco i piani del patron Lotito.
IL CASO TORINO - Segnalazione che, secondo quanto sospettano gli inquirenti della FIGC, non sarebbe arrivata dalla Lazio in occasione delle positività rilevate da Synlab alla vigilia delle partite di Champions League contro Bruges e Zenit San Pietroburgo, tanto che i calciatori in questione avrebbero continuato ad allenarsi regolarmente a Formello e avrebbero partecipato addirittura alla partita contro il Torino di domenica scorsa. Lotito ha sempre smentito e negato ogni violazione del protocollo concordato con la FIGC, in virtù del fatto che gli esami svolti alla Diagnostica Futura di Avellino - centro abilitato dalla FIGC e utilizzato anche da altre società come Salernitana, Perugia e Frosinone - avessero dato sempre esiti negativi sui calciatori biancocelesti. E a seguire con particolare attenzione gli sviluppi della vicenda c'è il Torino, che potrebbe chiedere la vittoria a tavolino sulla Lazio qualora fossero riscontrate violazioni nel comportamento tenuto dalla Lazio.
L'INCHIESTA DI AVELLINO - Sul fronte penale, il procuratore aggiunto di Avellino Enzo D'Onofrio ha deciso invece di vederci chiaro sull'effettuazione dei tamponi svolti sul gruppo squadra della Lazio e, dopo aver acquisito i referti medici e altri documenti, comprendere se siano state commesse delle irregolarità. Secondo quanto riferisce Il Corriere dello Sport, l'ipotesi di reato per il responsabile del centro diagnostico irpino, Walter Taccone, è di falso. Al momento, nessun soggetto è stato inserito nel registro degli indagati, ma col passare delle ore molte delle certezze sbandierate dalla Lazio sono venute meno e la doppia inchiesta sportivo-ordinaria rischia di complicare e non poco i piani del patron Lotito.