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    La procura di Torino indaga sulla famiglia Ginatta e preoccupa gli Agnelli

    La procura di Torino indaga sulla famiglia Ginatta e preoccupa gli Agnelli

    Prima un prestito da 16 milioni e ora altri 3,5 garantiti dallo Stato italiano che finiranno nelle casse di Blutec, il gruppo automotive del torinese Roberto Ginatta, finito agli arresti domiciliari con l'accusa di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Negli stabilimenti dell'ex-Fiat di Termini Imerese con oltre 1200 operai in cassa integrazione sono state infatti trovate varie sostanze pericolose per la salute dei lavoratori (tra cui l'amianto) e dovranno essere smaltite con la garanzia dello Stato. 

    Secondo quanto riportato da Panorama l'inchiesta aperta dalla Procura di Torino che sta cercando i fondi spariti dei Ginatta e chi li ha aiutati, sta facendo tremare anche la famiglia Agnelli perché nel mirino della magistratura c'è una famiglia storicamente legata ad Andrea Agnelli e Lapo Elkann. Secondo i pm torinesi Laura Longo, Francesco Pelosi e Vito Destito, Ginatta avrebbe versato i 16 milioni ottenuti da Invitalia nella Blutec per poi farli uscire nuovamente attraverso una serie di società di famiglia. Fra i vari acquisti fatti ci sarebbero svariati abbonamenti allo Juventus Stadium (185mila euro), compravendite di titoli esteri e distribuzione di dividendi su utili che per la Guardia di Finanza sono inesistenti. 

    Sempre secondo Panorama Roberto Ginatta viveva nel medesimo golf resort da 39 buche della Mandria, fuori Torino proprio accanto ad Allegra Agnelli e ad Andrea. E allo stadio era presenza fissa al loro fianco in tribuna d'onore. Un rapporto allentato proprio in seguito alle disgrazie giudiziarie. Ciò che più conta, però, è che nella richiesta di scarcerazione il Ginatta dichiarò che "l'iniziativa di rilevare Termini Imerese fu caldeggiata da Fiat con contratti già firmati con Fiat per circa 182 milioni". Marchionne quelle promesse non le mantenne e l'unico che commissionò qualcosa a Ginatta fu Lapo Elkann per Garage Italia.

    C'è però un altra questione che lega i Ginatta agli Agnelli e che è sotto la lente degli inquirenti e si riferisce alla scalata di Andrea Agnelli a Investimenti Industirali che nel 2019 era divisa al 50% fra i due soci. In quell'anno l'inchiesta penale era già partita e la Investimenti varò l'aumento di capitale che portò ad Agnelli la maggioranza con Matteo Ginatta (allora non sotto inchiesta) che prese il posto del padre come amministratore unico. In mezzo, come presidente fu posto Francesco Roncaglio, guida operativa della Lamse di Agnelli e membro del cda della Juventus. È lui, secondo Panorama il collegamento più importante fra gli Agnelli e i Ginatta.

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