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    La posizione della Juve su Allegri

    La posizione della Juve su Allegri

    • Nicola Balice
    Il processo a Max Allegri era stato solo sospeso. Nemmeno le otto vittorie consecutive senza subire reti in campionato hanno concesso un po' di tregua al tecnico bianconero, nemmeno la bufera che ha travolto tutta la Juve e acuita dalla rivoluzione del 28 novembre è servita per toglierlo dal mirino di buona parte del popolo bianconero. Il tracollo di Napoli, pesante, pesantissimo, ha quindi fatto ripartire quel processo social nei confronti di Allegri che di fatto non si era mai realmente interrotto. Troppi i punti bassi toccati in stagione d'altronde, tra Monza e Napoli c'è stata pure Haifa e un'eliminazione anticipata dalla Champions oltre ad un treno scudetto su cui la Juve non è mai (o ancora) riuscita a salire. Eppure la posizione di Allegri, all'interno della società, è sempre solida. La proprietà ha da subito ribadito come tutto il progetto sportivo faccia capo proprio a lui, l'incoronamento di John Elkann all'indomani delle dimissioni di Andrea Agnelli d'altronde parla chiaro. E per quanto la storica sconfitta del Maradona non possa che lasciare il segno, per il momento la posizione di Allegri all'interno della Juve non cambia. Per il presente, per il futuro.

    LA MISSIONE – Forse con un contratto meno pesante e meno lungo (scadenza 30 giugno 2025) la situazione sarebbe anche diversa. Ma il contratto pesante e lungo c'è, la decisione di puntare su Allegri per il post-Ronaldo è stata presa e indietro non si torna. Certo, non a prescindere da qualsiasi cosa accada. Lo stato dell'arte ora però non è cambiato: l'obiettivo (unico più che minimo) da raggiungere è sempre la qualificazione in Champions, fallirlo equivarebbe a qualcosa di molto simile a un armageddon. Poi può valere anche il modo in cui ci si arriva, varranno pure i percorsi in Coppa Italia e in Europa League, la valorizzazione dei giovani e la gestione di tutto il patrimonio tecnico. Ma è la qualificazione in Champions a rappresentare il vero fattore. Con la Juve capace di raggiungere questo obiettivo, allora la proprietà salvo ulteriori cambi di rotta, non manderà via Allegri. Passando di fatto la palla al tecnico bianconero, che a quel punto sarebbe padrone del proprio destino, decidendo lui se continuare o meno. Senza Champions, invece, cambierebbe tutto. Ma forse solo senza Champions potrebbe cambiare tutto. Processi social o no.

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