La penalizzazione della Juve ha falsato la Serie A. Sarebbe bastato applicare la pena alla fine del campionato
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Giancarlo Padovan
SETTE GIORNI E SAPREMO SUL -15 ALLA JUVE: CON LA PENALIZZAZIONE O SENZA, IL CAMPIONATO E' GIA' FALSATO
Non si erano ancora levati i lamenti degli allenatori interessati alla corsa Champions, che io scrivevo quanto la penalizzazione della Juventus (meno 15) rappresentasse uno specchio deformato della classifica. Fatti salvi il primato del Napoli e la conquista dello scudetto con un vantaggio abissale, era chiaro che il resto avrebbe scatenato polemiche e rivendicazioni. Non tanto perché la punizione fosse discutibile nella quantità e nella sostanza, quanto perché non esisteva nessuna certezza che la pena erogata fosse confermata dal Collegio di Garanzia del Coni.
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Infatti, non solo non è stata confermata, ma la sentenza è stata rinviata alla corte d’Appello perché la rimodulasse. Nel frattempo i quindici punti sono stati restituiti alla Juve, seppur provvisoriamente (e anche questo modestamente l’avevo predetto).
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La situazione ha prodotto due danni. Aver giocato fino alla settimana scorsa con una classifica falsata. Giocare, probabilmente fino alla conclusione del campionato, con una classifica falsata. Tutti sanno, infatti, che alla Juve saranno tolti una parte dei punti restituiti (9, 10, 12), fino a farla uscire dalla zona coppe (la cosiddetta condanna “afflittiva”).
Ora la domanda semplice è la seguente. Non si potrebbe, di qui in avanti, procedere ad una modifica codice che preveda l’applicazione della pena afflittiva, soprattutto se si tratta di penalizzazioni, solo alla fine dei vari procedimenti e gradi di giustizia? Nessuno si lamenterebbe e i campionati sarebbero più logici e più lineari.
