La parabola di Petrachi:|Ora è uomo nell'ombra
Spogliatoio "vietato" al ds. L'esperienza e il carisma di Ventura gli hanno tolto
la gestione del gruppo.
E il mercato lo fa Cairo
FRANCESCO MANASSERO
Da factotum a uomo nell'ombra. Quale futuro per Petrachi? Da qualche mese il ds del Toro sembra scivolato ai margini della vita del club e non solo perché l'ultima parte del mercato è stata condotta da Cairo in prima persona. Alla Sisport c'è ma la sua presenza appena si coglie. Discreto, composto, serio. Spesso in disparte, cordiale, ma pochi sorrisi. Eppure il rapporto con il presidente sembra resistere: per ora. Ma qualcosa è cambiato rispetto ad un anno e mezzo fa.
Cairo lo assume a dicembre del 2009 nel tentativo disperato di rimettere in piedi un campionato già compromesso. L'irruzione di Petrachi è rumorosa - non solo per le bombe carta lanciate da cento ultrà alla Sisport il giorno della sua presentazione, il 28 dicembre 2009 – e anche clamorosa. Foschi, l'allora responsabile del mercato, pochi giorni dopo sbatte la porta. Petrachi si trova in regalo il Toro: in un mese ingaggia tredici calciatori, quasi tutti volti sconosciuti pescati dai campi della vecchia C1 e C2. Subito i tifosi storcono il naso, ma i granata realizzano il record di punti nel girone di ritorno e acciuffano i play-off: il Brescia in finale li risveglia bruscamente. Petrachi in quel momento è l'ancora del Toro. Ha carta bianca su tutto, tranne che sull'allenatore. Nell'estate 2010 acquista 21 giocatori e deve piegarsi solo per la scelta del tecnico. È una stagione da dimenticare. Con Lerda non c'è feeling e l'allenatore sul finale di stagione gli vieta persino di entrare nello spogliatoio. Il Toro affonda lo stesso e Petrachi, finito anche lui nell'occhio della contestazione, pure.
Qualcosa si è rotto, sembra la fine del matrimonio. «Me ne vado solo dopo che avrò vinto», Petrachi a muso duro ai tifosi inferociti lo scorso giugno. Ma il suo ruolo durante questa estate si è ridimensionato. Ventura, allenatore di carisma e grande esperienza, ha saldamente in mano le redini e gli umori del gruppo. Cairo ha (ri)preso in prima persona anche le trattative di rinnovo dei contratti (Ogbonna). Petrachi è lì in mezzo, schiacciato dall'uno e dall'altro. È il ds più longevo dell'era Cairo, ma le ultime due settimane le ha passate a riflettere. Ha il contratto in scadenza a giugno 2012, vorrebbe portare avanti il lavoro al Toro e con il suo amico Ventura. «Meglio la promozione qua che tre salvezze di fila in serie A con un altro club», così il ds, che in estate ha rifiutato due proposte. Aspetterà fino a dicembre la chiamata di Cairo. Entrambi riflettono sul futuro. Consapevoli che quest'anno il Torino è uno dei pochi club ad aver chiuso in attivo il mercato (più 1,6 milioni).