Getty Images
La nuova vita di Asprilla tra la canna da zucchero e... i preservativi. Che ricordi: 'Oggi tutti soldatini, salvo solo Vinicius'
"Alla grande. Ho un’azienda agricola, vendo canna da zucchero al governo colombiano. E attraverso una campagna pubblicitaria commercializzo preservativi. Sapete, il sesso per me è sempre stato importante..."
Poi, inevitabile parlare un po' degli episodi che lo hanno visto protagonista fuori dal campo:
"Festeggiai il Capodanno 1995 sparando in aria quattro o cinque colpi di rivoltella, che cosa volete che sia dalle nostre parti? Solo che io ero un personaggio famoso, i poliziotti mi portarono in caserma... Oppure quando per scherzo colpii il presidente Pedraneschi con una pallonata, sembrava morto, non ebbi pace finché non lo rimisero in piedi. Poi con i compagni di squadra, alla fine dell’allenamento andavamo in giro per Parma a salutare le belle ragazze e le commesse dei negozi. Questo era il mio mondo: libero, puro".
Come non lo è nel calcio di oggi:
"Lo guardo, ma sembrano tutti soldatini agli ordini dell’allenatore. Se sgarrano, fuori. Ditemi uno che dribbla al giorno d’oggi... Mi piace Vinicius del Real Madrid: un po’ mi rivedo in lui".