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La novità Callejon, la saudade di Morata: ora la Spagna è dietro l'Italia
Italia-Spagna si presenta in una veste nuova, ovvero non è più per gli Azzurri la partita spauracchio delle ultime stagioni. Non che si debba abbassare il livello di guardia, perché quella spagnola resta una delle nazionali più forti al mondo. Ma l’ultimo Europeo ha forse ridefinito i valori assoluti e il passaggio di consegne tra Vicente Del Bosque e Julien Lopetegui ha certificato il passaggio da un ciclo all’altro.
L’ultimo confronto, proprio all’Europeo di Francia, ha espresso un verdetto favorevole agli Azzurri. Conte, nell’occasione, ha completato un percorso cominciato con Donadoni (sconfitta all’Europeo 2008 ma solo ai calci di rigore), interrotto con Prandelli (lo 0-4 nella finale di Kiev dopo l’illusorio 1-1 nella fase a gironi). Ora tocca a Ventura, ma tutto è cambiato perché quella Spagna non c’è più. La squadra leader del calcio europeo e mondiale ha ceduto il passo a una nuova generazione che non ha ancora i titoli dei predecessori e forse neppure il talento. Forse. Non dimentichiamo che nell’occasione riapparirà un certo Iniesta...
Anche l’Italia ha subito una flessione, partendo però da un livello non certo eccelso come quello iberico. Qui sta il punto, la media tecnica si è abbassata ai minimi – probabilmente – storici. Eppure la gestione di Conte ha indicato una via da seguire: ordine tattico, ferrea determinazione, compattezza del gruppo. Nel solco della tradizione ma con nuove metodologie e mentalità. Ventura ha il compito di andare oltre puntando magari senza timori sui giovani. Rischiando però di dover fare a meno di un punto di riferimento fondamentale, Verratti, l’unico giocatore delle due nazionali capace di raccogliere il testimone di Iniesta, in termini di qualità.
Italia-Spagna diventa così tutta un’altra sfida. Dove trovano cittadinanza anche altri temi. Perché si gioca allo Juventus Stadium e Ventura si riscopre in qualche modo padrone di casa dopo i trascorsi da nemico sulla panchina granata. E poi perché Callejon ha già fatto sapere che - da cuore napoletano – trarrà una spinta speciale giocando su quel campo. Mentre è prevedibile che Morata, ex bianconero, farà i conti con l’emozione di tornare su un palcoscenico per lui indimenticabile.
Il mix è servito, ha mille sapori: sarà anche spettacolare?
L’ultimo confronto, proprio all’Europeo di Francia, ha espresso un verdetto favorevole agli Azzurri. Conte, nell’occasione, ha completato un percorso cominciato con Donadoni (sconfitta all’Europeo 2008 ma solo ai calci di rigore), interrotto con Prandelli (lo 0-4 nella finale di Kiev dopo l’illusorio 1-1 nella fase a gironi). Ora tocca a Ventura, ma tutto è cambiato perché quella Spagna non c’è più. La squadra leader del calcio europeo e mondiale ha ceduto il passo a una nuova generazione che non ha ancora i titoli dei predecessori e forse neppure il talento. Forse. Non dimentichiamo che nell’occasione riapparirà un certo Iniesta...
Anche l’Italia ha subito una flessione, partendo però da un livello non certo eccelso come quello iberico. Qui sta il punto, la media tecnica si è abbassata ai minimi – probabilmente – storici. Eppure la gestione di Conte ha indicato una via da seguire: ordine tattico, ferrea determinazione, compattezza del gruppo. Nel solco della tradizione ma con nuove metodologie e mentalità. Ventura ha il compito di andare oltre puntando magari senza timori sui giovani. Rischiando però di dover fare a meno di un punto di riferimento fondamentale, Verratti, l’unico giocatore delle due nazionali capace di raccogliere il testimone di Iniesta, in termini di qualità.
Italia-Spagna diventa così tutta un’altra sfida. Dove trovano cittadinanza anche altri temi. Perché si gioca allo Juventus Stadium e Ventura si riscopre in qualche modo padrone di casa dopo i trascorsi da nemico sulla panchina granata. E poi perché Callejon ha già fatto sapere che - da cuore napoletano – trarrà una spinta speciale giocando su quel campo. Mentre è prevedibile che Morata, ex bianconero, farà i conti con l’emozione di tornare su un palcoscenico per lui indimenticabile.
Il mix è servito, ha mille sapori: sarà anche spettacolare?