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    La Nazionale? Trattiamola meglio, come fanno gli altri

    La Nazionale? Trattiamola meglio, come fanno gli altri

    Da VivoPerLei
    gommaflex scrive:


    Lo dico subito: Non sono anti italiano! Non ho gufato! Ma voglio dire la mia sulla Nazionale e sull'euforia ingiustificata che si alimenta ogni qual volta ci si appresta a giocare un'edizione sia dei Mondiali sia degli Europei. Tanto per cominciare ce l'ho con la stampa che alimenta l'entusiasmo in modo esasperato con trionfalismi e titoli tricolore, la politica di turno ne approfitta e usa le eventuali vittorie come propaganda di un'Italia che va.., un'Italia che non si arrende... un'Italia forte e coraggiosa ecc ecc fino allo sfinimento, i giocatori cantano l'inno come se da li a poco debbano entrare in guerra con gli austriaci e dalla politica è arrivato " l'Obbligo " di cantarlo, e ora dal ct Conte e' stato chiesto di indossare la maglia azzurra sugli spalti... ogni due per tre ci capita di giocare con il lutto al braccio, insomma ogni volta non giochiamo solo una partita di calcio ma in gioco c'e' l'amor di patria l'onore la gloria. A mio avviso questi atteggiamenti sono forzati... spinti da motivi di riscatto sociale e politico che nulla hanno a che vedere con una partita di calcio che non dico debba essere presa sotto gamba per carita' ma nemmeno debba diventare una ragione di vita. Io credo alla naturalezza delle cose e non alle costrizioni e quando vedo la nazionale vedo tanta finzione. Per non parlare dei dopopartita che nel caso di vittoria scatta il pretesto degli pseudo tifosi di buttarsi nelle fontane al coro di tanti popopopo e nel caso di sconfitta gli stessi diventano accaniti giustizieri del malcapitato rigorista che da eroe si trasforma in bidone ...
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    Luca Borioni risponde:

    Siamo una strana nazione, lo sappiamo bene, e anche analisi come questa lo confermano. Siamo complicati. Se fossimo più semplici, più attenti alla sostanza che alla forma, sapremmo riconoscere con coerenza il buon lavoro fatto da Antonio Conte considerate le premesse e le aspettative (qual era la previsione di gommaflex per gli azzurri prima dell'Europeo?).
    Sapremmo anche tollerare le manifestazioni di gioia senza bollarle puntualmente come eccessive salvo poi lamentarci in casi opposti per la scarsa partecipazione. Senza lamentarci per la mancanza di cultura sportiva vera o presunta che invece gli altri sfoggiano apparentemente a ogni occasione.
    E sapremmo riconoscere i meriti quando ci sono. Queata Italia era una squadra organizzata, altro che muro e basta, seppur non dotata di grandi talenti e neppure di tante soluzioni alternative, specie in fase offensiva. Una squadra con limiti (ma con una difesa super), che ha fatto di tutto per andare oltre quei limiti, spesso riuscendoci.
    Non si tratta di essere anti o pro. Si tratta di essere oggettivi, se proprio non si vuole essere un minimo benevoli nei confornti della propria nazionale, Cosa crede, gommaflex, che gli altri siano meno di parte? I francesi forse non esagerano un po' nell'esaltazione dei loro pregi (che pure riconosciamo loro)? 
    A parte il fatto che, in definitiva, fu un certo Churchill a dire che "gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio", ragion per cui anche gommaflex (a proposito, viva Alan Ford!) dovrebbe adeguarsi e abituarsi allo scarso senso della misura dei suoi, nostri connazionali, tifosi, allenatori o giornalisti che siano.

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