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    La mossa Kansas City di Gazidis: conferma Pioli, ma ha bloccato Rangnick

    La mossa Kansas City di Gazidis: conferma Pioli, ma ha bloccato Rangnick

    • Daniele Longo
    "La mossa Kansas City è quando tu guardi a destra e loro arrivano a sinistra." Lo spiegava Mr. Goodkat, interpretato da Bruce Willis,  a Nick Fisher nel celebre film 'Slevin, patto criminale'  diretto da Paul McGuigan e interpretato anche da Josh Hartnett,  Lucy Liu, Morgan Freeman e Ben Kingsley. Una scena simile (perdonateci la forzatura) è avvenuta sabato scorso a San Siro quando Pioli ha confermato la piena fiducia al tecnico Stefano Pioli nell'incontro andato in scena prima della rifinitura in vista della partita con il Genoa. Che, come Nick Fisher, già  sospettava di essere al centro di una mezza verità. Il Milan, nella prossima stagione, avrà un nuovo allenatore, l'ennesimo degli ultimi anni.

    IL FUTURO E' RANGNICK - L'allontanamento di Zvone Boban e l'assenza di Paolo Maldini e Frederic Massara alla partita contro il Genoa di ieri hanno finito per creare un alibi a un gruppo che si è ritrovato senza punti di riferimento. Zlatan Ibrahimovic ha giocato con meno passione rispetto ai suoi standard, Theo Hernandez è tornato, per novanta minuti, il giocatore pasticcione visto nell'esperienza alla Real Sociedad. Gazidis, con il discorso di sabato alla squadra, sperava di mantenere un certo tipo di coesione ma ha finito per generare una reazione  contraria. Stefano Pioli è un uomo solo al comando, delegittimato di fronte ai suoi giocatori. Andrà avanti con orgoglio e dignità per cercare di chiudere al meglio la stagione, non ha intenzione di rassegnare le dimissioni. Ma il futuro del Milan parlerà tedesco: il club di via Aldo Rossi ha bloccato Ralf Rangnick. 

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