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La morte del padre e il futsal come Ronaldinho: Luan conquista il Brasile
INFANZIA DURA - La storia di questa seconda punta classe '93 parte da molto lontano. Da São José do Rio Preto, un comune a 440 chilometri dalla città di San Paolo. E, come quella di tanti ragazzini brasiliani, è molto triste. A cinque anni Luan ha perso il padre in un incidente d'auto ed è cresciuto con la madre e un fratello più piccolo. La situazione economica non era delle più rosee e per questo i pochi soldi che guadagnava giocando a calcio li dava alla mamma. A calcio o a futsal - il calcio a 5 che ha fatto diventare grande un certo Ronaldinho - a cui Luan ha giocato dai 16 ai 18 anni. Poi la svolta.
LA SVOLTA - "Fino a quell'età - ha confidato Luan in una recente intervista - non ero concentrato sul sogno che avevo fin da bambino. Poi qualcosa è scattato nella mia testa e in pochissimo tempo è cambiato tutto. Quando arrivò la chiamata del Gremio sapevo che era l'opportunità della vita e l'ho colta al volo". E ora il suo volo, dalla povertà al calcio che conta, è destinato a continuare. Con la vetrina dell'Olimpiade in tanti si sono accorti di lui: da Barcellona e Real Madrid a Manchester United e Liverpool, senza dimenticare la Juventus, che ci ha fatto un pensierino ma ora è concentrata sul suo compagno di nazionale Gabigol. Il Gremio gongola e spera in un'asta, forte di un contratto fino al 2018. Luan aspetta notizie: dopo essersi preso il Brasile dei tre fenomeni Neymar-Gabriel Jesus-Gabigol, non ha paura di niente.
@marcodemi90