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    Perché la Juve può battere il Bayern

    Perché la Juve può battere il Bayern

    L'urna di Nyon non poteva essere più maligna nei confronti della Juve. Per questioni emotive, con i bianconeri che si troveranno davanti gli “ingrati” Arturo Vidal e Kingsley Coman. Soprattutto per questioni puramente tecniche, per una doppia sfida con l'unica squadra insieme al Barcellona ritenuta potenzialmente ingiocabile. Quasi ingiocabile, con un “quasi” da sottolineare e tenere bene a mente. Perché per quanto sia inevitabilmente sfavorita dai pronositci, la Juve non può e non deve partire già sconfitta. Ritenere il Bayern già qualificato ai quarti di finale equivarrebbe a commettere un gravere errore: a Monaco di Baviera come a Torino. Ma se il valore della formazione di Pep Guardiola, in termini di individualità come in quelli di squadra, sembra disegnare un autentico rullo compressore, come fare a credere nel passaggio del turno? Ecco perché la Juve può ambire al colpaccio.

     

    MISSIONE NON IMPOSSIBILE – Un primo fattore da non sottovalutare è proprio quello legato all'immediata sensazione relativa allo scherzetto di Javier Zanetti. Quando la Juve è data per spacciata, proprio in quel momento comincia ad essere particolarmente pericolosa. La missione cui è chiamata la squadra di Allegri è difficile, difficilissima. Guai a definirla impossibile però. Certo il Bayern fa paura, ma c'è da scommetterci che nemmeno Guardiola e Rumenigge siano contenti del sorteggio. Anzi. E se i bavaresi hanno fin qui impressionato attraverso un percorso quasi netto tra Bundes e Champions è altrettanto vero che mantenere un livello così vicino alla perfezione non è affatto semplice, con la lunga sosta invernale che può essere rigenerante ma anche insidiosa per tornare immediatamente pronta all'uso. La Juve, al contrario, sembra appena a metà dell'opera: il percorso avviato nel post-Sassuolo sta finalmente portando i suoi primi frutti, passo falso di Siviglia a parte. La squadra di Allegri ha ritrovato ritmo e mentalità ma la sensazione è che possa crescere ancora molto sotto ogni punto di vista. Gli ampi margini di miglioramento che ancora rimangono, uniti alla crescita esponenziale dell'ultimo mese rappresentano la principale fonte di ottimismo in casa JuveLa speranza è che possa arrivare al 100% proprio in prossimità della doppia supersfida di Champions, magari recuperando anche tutti quegli infortunati che fin qui hanno condizionato pesantemente la costruzione del giocattolo di Allegri, da Sami Khedira in poi. Poi ci sono tutti quei fattori intangibili, quelli legati alla voglia di lottare e giocarsela #finoallafine da parte di un gruppo che è composto da gente che sa come vincere un Coppa dei Campioni, ma che sa anche cosa significhi perderla per un soffio. La Juve vice campione d'Europa è cambiata tanto, ma forse non troppo. Si sta ritrovando nei leader rimasti, scoprendone altrettanti di nuovi da Dybala a Mandzukic, da Khedira ad Alex Sandro: con qualche risorsa in più anche in panchina, basti pensare ad un dodicesimo uomo come Morata, da ritrovare emotivamente ma che in Champions ha già saputo esaltarsi. Le condizioni per sovvertire i pronostici possono esserci insomma, con la Juve che per almeno 180 minuti dovrà essere perfetta ed al massimo della condizione psico-fisica sapendo che al contrario il Bayern dovrà commettere qualche passo falso. Ma la scorsa Champions insegna anche questo. Chissà che Javier Zanetti lo scherzetto non l'abbia fatto proprio a Pep Guardiola ed al Bayern Monaco come capitato in campo nel 2010, l'anno del suo triplete. Anzi, a conti fatti l'urna di Nyon non poteva essere più maligna soprattutto per il Bayern...


    Nicola Balice
    @NicolaBalice 

     


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