La Macedonia del dopo-Pandev, poi lo spauracchio Ronaldo o Calhanoglu: tutto sugli avversari dell'Italia verso i Mondiali
IL DOPO-PANDEV - A partire dalla Macedonia del Nord, che in Italia si presenterà nella sua nuova veste: senza l'eterno Goran Pandev, il giocatore più iconico ha dato il suo addio alla Nazionale e lo scorso 21 giugno ha disputato l'ultima partita, non prima di aver regalato (a marzo) uno storico successo in casa della Germania. Eppure il suo addio non ha intaccato particolarmente il rendimento della squadra di Angelovski: una sola sconfitta (contro la Germania) nelle sette gare di qualificazione giocate senza Pandev, tre pareggi e tre vittorie che hanno permesso alla formazione macedone di chiudere il gruppo J seconda alle spalle dei tedeschi. Merito di una solidità difensiva stabile (5 clean sheet nel girone) e di nuovi leader emersi: Bardhi e il napoletano Elmas, assieme all'ex Palermo Trajkovski, gli uomini di qualità, assistiti dall'esuberanza di Alioski e Churnilov e da un attacco che in Milan Ristovski sta trovando il nuovo punto di riferimento. La nuova Macedonia è il primo ostacolo da affrontare in Italia, ma lo sguardo va già anche a quello che potrà arrivare dopo.
La formazione tipo (4-2-3-1): Dimitrievski; S. Ristovski, Velkovski, Musliu, Alioski; Bardhi, Kostadinov; Churnilov, Elmas, Trajkovski; M. Ristovski.
INCUBO CR7 - E i fari sono tutti puntati sul Portogallo, vero spauracchio alla vigilia del sorteggio. Lo stesso Mancini aveva espressamente detto che i lusitani erano l'unica squadra che avrebbe evitato volentieri, il fato ha deciso di non esaudire il desiderio del ct e ha messo l'unica squadra di livello pari o superiore all'Italia sul cammino verso i Mondiali. Non che la squadra di Fernando Santos sia una macchina perfetta, lo testimoniano il pareggio con l'Irlanda e, soprattutto, il solo punto conquistato con la Serbia, che ha chiuso al primo posto il gruppo A vincendo proprio l'ultimo scontro diretto. Il passo falso è sempre dietro l'angolo, ma il valore della rosa portoghese ha pochi eguali, soprattutto dal centrocampo in su: c'è Cristiano Ronaldo, ma non bisogna dimenticare che accanto all'ex Juve gravitano stelle di livello assoluto come Bruno Fernandes, Bernardo Silva e Joao Cancelo, certezze ormai acclarate come Diogo Jota, Joao Felix e Ruben Dias, giovani in rilancio come Renato Sanches o l'ultimo arrivato, il milanista Rafael Leao. Non è un caso se il Portogallo è indicato come la Nazionale favorita nel percorso C di questi playoff.
La formazione tipo (4-3-3): R. Patricio; Cancelo, Dias, Pepe, Guerreiro; R. Sanches, Neves, B. Fernandes; B. Silva, C. Ronaldo, D. Jota.
RISCATTO TURCHIA - Sul cammino di CR7 e compagni, però, c'è un ostacolo da non sottovalutare come la Turchia. Reduce dalla disastrosa campagna agli ultimi Europei, la squadra di Kuntz si è rifatta chiudendo al secondo posto il gruppo G, alle spalle dell'Olanda e davanti alla Norvegia di Haaland. Un piccolo rilancio, ma il riscatto complessivo passa anche da un playoff nel quale si può contare anche su giocatori ritrovati, fisicamente e nel rendimento. In testa a tutti Hakan Calhanoglu, faro tecnico della Turchia: flop agli Europei, rilanciatosi all'Inter ora cerca di tornare ai livelli che lo avevano consacrato prima dell'approdo in Italia. Perno della difesa due promesse in cerca di consacrazione, Merih Demiral e Caglar Soyuncu, ma anche altre vecchie conoscenze della Serie A come Caner Erkin e Cengiz Under, e un giocatore che il campionato italiano l'ha sfiorato come Yusuf Yazici. A guidarli l'esperienza e la cattiveria agonistica di un veterano, Burak Yilmaz, punto fermo dell'attacco turco.
La formazione tipo (4-2-3-1): Cakir; Celik, Soyuncu, Demiral, Erkin; Tufan, Yokuslu; Under, Calhanoglu, Akturkoglu; B. Yilmaz.
@Albri_Fede90