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Milan, ora Ibra ha i ‘nemici’ che cercava
NERVOSO - Pochi giorni dopo, a Bologna, una prestazione non buona, condita da un rigore sbagliato (seppur ribadito in rete da Rebic). Nelle ultime 4 partite in campionato ha segnato due gol, a Cagliari. Poi è rimasto a secco con Torino, Atalanta e Bologna (nel mezzo la rete in Coppa contro l’Inter). Sono numeri tollerabili, ma lontani da quelli sommati a inizio stagione (a segno in tutte le partite giocate dalla prima col Bologna fino al Napoli, quando si infortunò). E’ nervoso Zlatan. Spesso ha cercato ‘nemici’ che lo motivassero, che lo spingessero al limite. Lukaku e l’Inter, che continua a vincere, oramai lo sono.
IL 'VERO' ZLATAN - La squadra ha dimostrato di poter far comunque bene. Però ora c’è bisogno del vero Ibra. Ora deve tornare a fare la differenza. Calhanoglu non è al meglio, Brahim Diaz è ko. E’ arrivato Mandzukic, ma serve il vero Zlatan. C'è il Crotone a San Siro, poi Spezia e, di fila, l'Europa League con lo Stella Rossa e l'Inter in campionato. “L’ho visto molto determinato e determinante domenica scorsa - ha detto Pioli presentando la partita di domani - . Questa settimana sicuramente lo ha aiutato a migliorare la condizione”. All’andata contro il Crotone non ha giocato causa Covid. Ora deve essere di nuovo sereno, pronto a colpire gli avversari alla prima occasione utile: può mettere la sua firma anche con i calabresi, riportando il Milan in vetta alla classifica.