La vicenda Gattuso-Jordan si è chiusa con la squalifica di cinque giornate del centrocampista del Milan e con la rinuncia al ricorso da parte sua e della società rossonera: non che ci fossero grandi speranze di sconti, ma l’avere evitato un’altra brutta figura vale per il Milan almeno quanto una qualificazione ai quarti di Champions tutta da conquistare. Cosa non è stato ancora detto su questa storia, che subito ha creato il bipolarismo linciaggio-giustificazionismo? Non si è secondo noi parlato abbastanza di del vice-allenatore del Tottenham, se non per ricostruire gli insulti che si sarebbe scambiato con Gattuso. Noi da italiani siamo rimasti colpiti fondamentalmente da una cosa: dopo avere subito la testata, Jordan non è andato per terra. Incredibile, per i nostri canoni da ‘è stato bravo a trovare il contatto’. Non ha ingigantito la violenza del gesto, Jordan. Non ha fatto la vittima, non si è gettato per terra rantolando come nell’area mediterranea è costume fare. E’ rimasto in piedi, di sicuro sorpreso e forse pentito di non essere stato abbastanza pronto nel reagire. Alla fine lui e Gattuso hanno chiuso l’incidente, rimarranno agli atti solo gli articoli che lo descrivono come un ex giocatore di serie B. Avrebbe giocato tre Mondiali…