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    La Lazio vince ancora senza brillare, ma l'Empoli è davvero poca roba

    La Lazio vince ancora senza brillare, ma l'Empoli è davvero poca roba

    • Franco Recanatesi
    La Lazio di oggi può vincere solo così, con un gol sporco, il rimpianto di due pali allo scadere dei due tempi, un miracolo di Strakosha all’ultimo respiro. La Lazio di oggi è lontana parente della brillante macchina da gol dello scorso anno perché i tre orchestrali di maggior talento sono sfiatati e perché al mercato Lotito ha avuto il braccino corto negando a Inzaghi un valido ariete di scorta e un sostituto di Felipe Anderson che tante castagne dal fuoco sapeva togliere.

    La prova di questo giudizio dagli accenti severi sta nelle decisioni di Inzaghi, che per la seconda partita consecutiva ha sostituito Milinkovic e Luis Alberto, ombre dei “maghetti” che conosciamo, lenti, imprecisi e apparentemente persino svogliati; Immobile non poteva sostituirlo per ciò che ho già detto, e cioè la mancanza di una punta presentabile. Non che i rimpiazzi abbiano fatto stropicciare gli occhi, anzi. Correa - come altre volte - si è rivelato giocatore da circo, tentando e fallendo regolarmente ogni dribbling; e quando dopo l’unico tiro nello specchio della porta di Immobile si è trovato sui piedi una palla comoda comoda respinta da Terracciano, l’ha sbattuta incredibilmente sul palo.

    Dice: però la Lazio ha segnato un gol, ha colto due pali, ha fallito due volte il raddoppio con l’uomo solo davanti alla porta toscana: dunque ha meritato. Sicuro, ha meritato, ma non certo con il piglio della squadra di rango e con la complicità del basso livello degli avversari. Modesti giocatori, operai del pallone, con Krunic, Zajc, Acquah e "mister 10 milioni" La Gumina (entrato troppo tardi) di un palmo sopra i compagni, però i Silvestre e i Capezzi non sono da serie A. Tuttavia la sua occasionissima di pareggiare l’Empoli l’ha avuta e proprio al 94', pochi secondi prima del fischio finale e Strakosha è stato prodigioso nel deviare di piede il tocco di Caputo.

    E' accaduto tutto nel secondo tempo, il primo è stato una galleria degli errori da parte di tutti, con Acerbi, Lucas Leiva e Radu a tenere a galla una Lazio che ha saputo minacciare la porta toscana solo allo scadere con una capocciata sul palo e l’Empoli a fare la partita ma senza la necessaria qualità. Partita noiosa per gli esteti del calcio, che fortunatamente si è accesa appena finito il riposo. Gol un po’ fortunoso per lo scivolone di Di Lorenzo sul cross da sinistra del solito Lulic, con la palla che è andata quasi a sbattere su Parolo, poi lentamente all’interno del palo, poi ancora più lentamente in rete. Da allora, occasioni di qua e di là, poche - in verità - per merito degli attaccanti, molte per gli errori in uscita delle due difese.

    Vittoria per certi versi annunciata quella della Lazio, che ad Empoli ritrovava Andreazzoli sulla panchina avversaria e l’arbitro Orsato, come cinque anni fa in una delle più gloriose circostanze per la squadra biancoazzurra: la vittoria della Coppa Italia ai danni della Roma. Se ne saranno ricordati Lulic e Radu, gli unici due superstiti di quel derby. E probabilmente anche Inzaghi, che a quella partita assistette come allenatore delle squadre giovanili e che quanto a età di Andreazzoli - eterno secondo premiato da responsabile la scorsa stagione con una straripante promozione - potrebbe essere il figliolo.

    Non a caso i due veterani biancoazzurri sono stati fra i migliori, alle spalle dei dominanti Leiva e Acerbi. Hanno comunque di che godere i laziali che in sol colpo hanno guadagnato diverse posizioni in classifica scavalcando Inter e Roma. Juve e Napoli non erano alla sua portata, gli avversari sono altri. L’Empoli, con una rosa modesta, fa quel che può. I tempi di Tavano, Maccarone e di Natale sembrano lontani, però La Gumina e Traorè hanno regalato alla manovra un po’ di brio. Lasciarli fuori è come voler correre un Gran Premio con una Panda avendo in garage una Ferrari.
     
    Empoli-Lazio 0-1 (primo tempo 0-0)
     
    Marcatori: 2’ s.t. Parolo 
     
    Empoli (4-3-2-1): Terracciano; Di Lorenzo, Rasmussen, Silvestre, Veseli; Acquah (31’ s.t. Traore), Capezzi, Bennacer (36’ Mraz); Krunic, Zajc (15’ s.t. La Gumina); Caputo. All. Andreazzoli.
     
    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu (9’ s.t. Caceres); Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic Savic (22’ s.t. Correa), Lulic; Luis Alberto (30’ s.t. Durmisi); Immobile. All. S. Inzaghi.
     
    Arbitro: Orsato di Schio
     
    Ammoniti: 7’ p.t. Silvestre (E), 34’ p.t. Bennacer (E), 42’ p.t. Parolo (L), 35’ s.t. Durmisi (L), 42’ s.t. Marusic (L)

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