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La Lazio spinge Keita da Mendes: cosa cambia per Juventus e Milan?
Mentre il giocatore entra a partita in corso e risolve la delicata trasferta di Empoli, che regala alla Lazio un successo vitale in chiave europeo, in queste ore si sta consumando una vera e propria guerra tra la società e Roberto Calenda, la persona che da qualche anno ne gestisce la procura. Keita Baldé è sempre più un caso per il club biancoceleste, con evidenti ripercussioni di mercato, visto che Juventus e soprattutto il Milan stanno seguendo la sua situazione con grande interesse.
BOTTA E RISPOSTA - Il ds della Lazio Tare aveva aperto il fronte polemico parlando prima della partita di sabato scorso e parlando in questi termini della complicata trattativa per il rinnovo di contratto: "Keita? Adesso è della Lazio, non so chi è o chi sarà il suo procuratore, capisco la curiosità ma ogni volta le domande su di lui diventano anche spiacevoli". Parole che hanno provocato la replica su Twitter di Calenda, andato all'attacco di Tare: "Un direttore sportivo dovrebbe conoscere la situazione dei suoi calciatori. E' il suo lavoro. Nel 2017 c'è ancora chi non sa chi è l'agente di un giocatore del suo stesso club...".
CAMBIO DI PROCURATORE? - Sin qui, un semplice botta e risposta che denota le enormi difficoltà nel raggiungere un accordo che blindi l'attaccante classe '95 oltre giugno 2018, ma quello che filtra dall'ambiente biancoceleste è che dietro una guerra di posizione che prosegue dalla scorsa estate ci sarebbe il tentativo della Lazio di portare Keita nelle braccia di un altro agente, quel Jorge Mendes che ha già manifestato il proprio interesse e col quale Tare si è seduto già attorno ad un tavolo poche settimane fa nel tentativo (andato a vuoto) di portare a Roma l'ex Ajax El Ghazi. Dietro le quinte, come dicevamo, Juventus e Milan, pronte a strappare il giocatore a Lotito a condizioni favorevoli qualota Keita non rinnovasse arrivando ad un solo anno dalla scadenza naturale del contratto. A meno che Mendes non irrompa sulla scena e scompagini un copione che sembra già scritto.
BOTTA E RISPOSTA - Il ds della Lazio Tare aveva aperto il fronte polemico parlando prima della partita di sabato scorso e parlando in questi termini della complicata trattativa per il rinnovo di contratto: "Keita? Adesso è della Lazio, non so chi è o chi sarà il suo procuratore, capisco la curiosità ma ogni volta le domande su di lui diventano anche spiacevoli". Parole che hanno provocato la replica su Twitter di Calenda, andato all'attacco di Tare: "Un direttore sportivo dovrebbe conoscere la situazione dei suoi calciatori. E' il suo lavoro. Nel 2017 c'è ancora chi non sa chi è l'agente di un giocatore del suo stesso club...".
CAMBIO DI PROCURATORE? - Sin qui, un semplice botta e risposta che denota le enormi difficoltà nel raggiungere un accordo che blindi l'attaccante classe '95 oltre giugno 2018, ma quello che filtra dall'ambiente biancoceleste è che dietro una guerra di posizione che prosegue dalla scorsa estate ci sarebbe il tentativo della Lazio di portare Keita nelle braccia di un altro agente, quel Jorge Mendes che ha già manifestato il proprio interesse e col quale Tare si è seduto già attorno ad un tavolo poche settimane fa nel tentativo (andato a vuoto) di portare a Roma l'ex Ajax El Ghazi. Dietro le quinte, come dicevamo, Juventus e Milan, pronte a strappare il giocatore a Lotito a condizioni favorevoli qualota Keita non rinnovasse arrivando ad un solo anno dalla scadenza naturale del contratto. A meno che Mendes non irrompa sulla scena e scompagini un copione che sembra già scritto.