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    La Lazio si accontenta troppo presto, la notte dell'Olimpico è la grande notte del Napoli

    La Lazio si accontenta troppo presto, la notte dell'Olimpico è la grande notte del Napoli

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    Passa il Napoli all’Olimpico. E non è successo di poco conto quello della squadra di Spalletti che, in attesa dei risultati di Roma ed Atalanta, riguadagna il primo posto e, soprattutto, dopo la delusione e le polemiche del pari interno con il Lecce, ritrova la fiducia persa giusto alla vigilia dell’esordio in Champions con il Liverpool. Due a uno, per il Napoli, con gol di Kim e Kvara. Successo in rimonta dopo il gol rapido di Zaccagni dopo quattro minuti appena. Gol che aveva illuso la Lazio, accomodatasi mollemente sul vantaggio e, da metà tempo in poi, per lunghi tratti messa sotto dagli azzurri.    

    L’avvio migliore, più efficace, più determinato è della Lazio. E’ la Lazio, infatti, al di là del gol-lampo, che fa viaggiare il pallone con più velocità e che, soprattutto, cerca la giocata verticale. Sta alta e si muove meglio, insomma, mentre il Napoli è assai più compassato. Troppo addirittura. Al punto da mostrarsi timido, lento ed impacciato. Occupa meglio il campo, la squadra di Sarri. Magari non è proprio l’immagine della squadra che attacca a tutto spiano, però fa ordinatamente quanto basta per tenere il Napoli basso, dove non può dar fastidio. Se poi a questo s’aggiunge che dopo quattro minuti è già in vantaggio (cross da destra, e Zaccagni che approfitta della difesa napoletana addormentata per prendere la mira e far fuori un Meret non proprio senza macchia), beh, se s’aggiunge pure questo, ne viene di conseguenza che la notte della Lazio finisce subito sul binario giusto.

    Nel senso che s’accontenta, senza correre mai eccessivi rischi,  di controllare gli spazi ed il pallone e pazienza se poi Immobile e i due esterni alti (Felipe Anderson e Zaccagni) restano spesso disoccupati là davanti. Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto (preferito a Vecino all’ultimo momento) sono invece quelli che faticano di più. E anche quelli che comandano il gioco in mezzo al campo. Ma col passare dei minuti accade che – come gli era accaduto pure con la Samp - quell’accontentarsi diventa per la Lazio un peccato grave. Una colpa che poi paga. Perché da metà tempo in poi il Napoli cresce, recupera fiducia e, soprattutto, riesce ad andare ad un ritmo più elevato, più adeguato alla partita. Sì, Lozano prova un paio di cross da destra, ma sono poca cosa. Tutto cambia, invece, quando il ragazzo Kvaratskhelia decide di prendere il comando delle operazioni.

    Con la collaborazione della catena di sinistra (Mario Rui e Zielinski), infatti, il georgiano guadagna un angolo, poi impegna a terra Provedel e ancora (34’) dopo aver saltato Luis Alberto centra in pieno il palo. Due minuti dopo, infine disegna dalla bandierina l’assist giusto per Kim, il quale di testa manda in porta. Provedel ci prova a rimediare, ma l’orologio di Simone Sozza racconta che il pallone, seppur di poco, è andato oltre l’ultima riga. Che vuol dire: secondo gol del coreano e pareggio per la squadra di Spalletti. E se si vuole, è pure giusto, visto che per mezzo primo tempo – pur tirando una sola volta in porta -  il comando è stato della Lazio  e per l’altra metà, invece, è stato il Napoli a far gioco e a cercare la porta con più convinzione.

    Cosa che il Napoli fa pure meglio quando dopo il riposo torna in campo con Politano (al posto di Lozano acciaccatosi a fine primo tempo in uno scontro con Marusic)  che invita al gol il ragazzo di Georgia ipnotizzato però da Provedel in uscita disperata. Ma il Napoli è sfrenato e nel giro di un minuto (50’/51’) costruisce ben tre palle gol: gran volo di Provedel su colpo di testa di Zielinski, palo di Osimhen e, infine gol mangiato da Kvara a porta aperta. Non ha fortuna, il Napoli, ma la Lazio riesce a salvarsi sempre. Cert’è, però, ora è un’altra gara. Tant’è che Sarri corre ai ripari: fuori Luis Alberto e Zaccagni e dentro (54’) Vecino e Pedro. Cerca idee e vivacità in mezzo al campo e anche un po’ più avanti, Sarri, ma il Napoli continua a tener palla giocando molto sugli esterni Politano e Kvara e ritrovando all’improvviso anche Osimhen sul quale (60’) deve provvedere Provedel. Il quale, però, può veramente nulla un minuto dopo, quando Kvara chiude con una terribile mazzata una combinazione Politano-Anguissa dal lato destro. Due a uno per il Napoli. E a dirla per intero, il risultato a questo punto non fa torto neppure tanto alla Lazio.

    Lazio peccatrice nel primo tempo, quando aveva tutto quel che le serviva per chiudere partita e risultato e invece s’è fermata, convinta di poter gestire la notte con tranquillità. Nel finale però rischia, il Napoli. Mario Rui allarga il gomito sulla faccia di Milinkovic in area di rigore, ma per l’arbitro – e per il Var – tutto è nella norma. Poteva esserci il rigore, però. E servono a nulla le proteste della Lazio che ora si sbilancia molto. Attacca. E per attaccare lascia spazio alle ripartenze azzurre. E’ il rischio che deve pagare nella speranza di pareggiare il conto. Mentre Spalletti richiama Zielinski e chissà perché il migliore dei suoi, Kavaratskhelia, per far spazio a Raspadori e Elmas. Finale, poi racchiuso in un salvataggio di Meret sul colpo di testa di Cataldi e, giusto al novantesimo, in un tentativo di Pedro da lontano, col pallone che però se ne va fuori. E così, la grande notte dell’Olimpico, diventa la grande notte del Napoli. E non è uno scandalo.



    LAZIO-NAPOLI 1-2, IL TABELLINO

    Marcatori: 4’p.t. Zaccagni (L), 38’p.t Kim (N), 16’s.t. Kvaratskhelia (N)

    Assist: 4’ F. Anderson (L), 38’ Zielinski (N), 16’ s.t. Anguissa (N)

    LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Marusic; Milinkovic, Cataldi (dal 29s.t. Basic), Luis Alberto (dal 7’s.t Vecino). ; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni (dal 7’s.t. Pedro). All.: Sarri

    NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (dal 45’+2s.t. Olivera); Anguissa, Lobotka(45’+2s.t. Ndombele), Zielinski (dal 22’s.t. Elmas); Lozano (dal 45’p.t. Politano), Osimhen, Kvaratskhelia (dal 22’ s.t. Raspadori). All.: Spalletti

    Arbitro: Simone Sozza – Sez. Seregno (MB)

    Ammoniti: 21’ s.t. Milinkovic (L), 23’ s.t. F. Anderson (L), 23’ s.t Cataldi (L), 45’+4s.t. Marusic (L)

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