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    La Lazio riparte da mister Petkovic

    La Lazio riparte da mister Petkovic

    • M. A.

    Dalla festa al rinnovamento. Immediato e necessario. La gioia per la vittoria nel derby e la conquista della Coppa Italia è ancora grande, ma la Lazio guarda già al futuro. Perché un progetto è finito nel migliore dei modi – come osservato dal direttore sportivo Igli Tare – e un altro deve aprirsi, «un nuovo ciclo con giocatori giovani, al massimo 25-26 anni».

    Per ora la Lazio ha già acquistato il colombiano Perea – attaccante dell’under 20 regina del sudamericano – e bloccato l’argentino Lucas Biglia, senza dimenticare il forte interesse per Felipe Anderson, colpo sfumato al fotofinish lo scorso inverno. Un nuovo attaccante e due rinforzi per il centrocampo, quindi, ma la priorità resta la posizione di Vladimir Petkovic. Il contratto del tecnico di Sarajevo, come ha giustamente fatto notare il presidente Lotito, scade nel 2014 e «la Lazio è abituata a rispettare gli accordi». Aprire un ciclo con un allenatore «a termine», del resto, sarebbe controproducente.

    Arrivato a Formello avvolto dallo scetticismo, in un anno Petkovic ha maturato crediti importanti – dall’ottimo cammino in Europa alla vittoria in Coppa Italia – e ora si aspetta un riconoscimento della società. Lotito ha elogiato il proprio tecnico («All’inizio nessuno ci credeva, ma anche la finale è stata vinta grazie alla formazione logica schierata da Petkovic»), ma nella classifica degli stipendi percepiti dagli allenatori di serie A, il tecnico di Sarajevo figura addirittura al 13° posto, dietro a Pioli, Donadoni, Ventura e Colantuono.

    L’aspetto economico non risolve però tutti i nodi del rapporto Petkovic-Lazio. L’allenatore bosniaco vuole garanzie tecniche dal club: non soltanto i rinforzi assicurati da Lotito («Rafforzerò la squadra. Lucas Biglia? Lasciamo stare i nomi, abbiamo già individuato i giocatori adatti»), ma anche la permanenza dei big, a partire da Hernanes. «Ho ancora due anni di contratto e sono a posto», ha spiegato il brasiliano. «Nessuno ce l’ha chiesto – ha ribadito il presidente – neppure la Juve. Se poi vorrà andare via, valuteremo la situazione». Come dire: tutto è aperto, come ha fatto capire nelle scorse settimane anche Joseph Lee, procuratore di Hernanes.

    Archiviata la questione mercato, Petkovic chiederà anche una maggiore partecipazione nelle scelte «gestionali». Il tecnico non ha gradito l’intransigenza della società sulla questione dei fuori rosa: nel momento più difficile della stagione, con l’infermeria piena, l’allenatore chiese ma non ottenne il reintegro di Cavanda e Diakité, un rifiuto mai condiviso. Così come la decisione di mandare la squadra in ritiro a Norcia prima della finale, l’introduzione del mental coach e la gestione degli infortuni dal punto di vista medico.

    Tutte questioni da discutere con il club nei prossimi giorni. Dopo aver ritirato il premio riservatogli dalla stampa sportiva, infatti, Petkovic ha chiesto a Lotito alcune ore di riflessione e ha deciso di partire per la Svizzera. Per l’atteso incontro col presidente bisognerà dunque attendere. «Ho ancora un anno di contratto – ha spiegato il tecnico – ma anche l’obbligo di discutere le cose che non sono andate bene per costruire una Lazio più forte. Pianificheremo il lavoro insieme». «Incontrerò il tecnico – ha confermato Lotito – alla fine decido io, ma non lo faccio da solo». Una promessa da rispettare per il bene della Lazio.

    (Il Tempo)

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