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    La Lazio non vince più e Immobile sembra quello di Italia-Svezia. De Paul e Musso da big, salveranno l'Udinese

    La Lazio non vince più e Immobile sembra quello di Italia-Svezia. De Paul e Musso da big, salveranno l'Udinese

    • Emanuele Tramacere
    Niente partita della svolta, né per la Lazio e né per l’Udinese. Al Friuli in un clima quasi autunnale a trionfare è la noia e lo 0-0 del triplice fischio altro non fa che lasciare grande amaro in bocca e pochi sorrisi sia a Simone Inzaghi che a Luca Gotti. La Lazio infatti non ritrova la vittoria e dopo i 3 ko consecutivi aggiunge la quarta partita senza vittorie che rischia di rendere totalmente inutile il big match con la Juventus di lunedì. L’Udinese riprende a far punti in una corsa salvezza in cui ha ancora ampio margine, ma avrebbe sicuramente meritato di più ai punti in questa gara e con Napoli e Juventus nelle prossime due gare i tre punti sarebbero stati oro, molto più del punticino finale.

    Due formazioni speculari con il 3-5-2 a farla da padrone, ma con un atteggiamento in campo, almeno in avvio, completamente differente. A Inzaghi tocca ancora una volta impostare il gioco senza poter sfruttare la profondità, dato che Gotti compatta le sue linee e si affida alle ripartenze in velocità di De Paul e Lasanga  per provare a far male a Strakosha. I biancocelesti sono però più fluidi nel cercare le due punte rispetto alle ultime tre gare (non a caso concluse con un ko) e proprio da un’accelerazione di Luis Alberto arriva la prima occasione per Ciro Immobile, bravo a smarcarsi in area, ma difettoso nella conclusione. Un primo, e purtroppo unico lampo per l'attaccante italiano apparso ancora una volta in grande involuzione al punto da essere tornato dalla sosta non più in versione "CR7 d’Italia" come qualcuno l’aveva ribattezzato, ma in versione Italia-Svezia, quella che lui stesso ha definito la peggior partita della sua carriera.

    Lasagna spreca due ripartenze in campo aperto e allora è la Lazio a prendere coraggio prima con una punizione a giro di Luis Alberto spedita in angolo da De Maio e poi con un destro dalla distanza di Lazzari su cui vola un Musso in formato superman (l’Inter osserva e fa bene). La pioggia si trasforma in tornado estivo, le giocate perdono di efficacia e i contrasti si intensificano a discapito sia della salute dei calciatori (Jajalo costretto al forfait per un problema al ginocchio) sia del gioco tant’è che lo 0-0 regge fino a fine primo tempo.

    A inizio ripresa Inzaghi cambia sia Jony che Radu per Lukaku e Bastos, ma il doppio cambio manda in difficoltà la difesa al punto che Luiz Felipe regala a Lasagna una clamorosa palla gol che la punta non riesce a trasformare in gol solo davanti ad uno strepitoso Strakosha. Una brutta notizia per Inzaghi, perché fa seguito a quella che sta accompagnando i suoi uomini in tutta questa ripresa post-Covid. La Lazio infatti cala vistosamente, perde di efficacia e concede spazi e giocate all’Udinese con il passare dei minuti ed è ancora Strakosha a dover fare gli straordinari sul destro dal limite di De Paul.

    Il campo pesante, la fatica e i contrasti al limite costringono Gotti e Inzaghi a diverse rotazioni con Luiz Felipe e Nuytinck costretti ad alzare bandiera bianca dopo dei duri colpi subiti. È però ancora l’Udinese a spingere per provare a trovare il gol vittoria ed è sempre un De Paul che meriterebbe una chance in una big a sfiorare la rete.

    I minuti finali lasciano spazio più a giocate di confusione che non ad azioni manovrate ed è Milinkovic Savic a divorarsi, in una partita non degna del suo nome, un’occasione clamorosa di testa in area piccola. L’ultima chance è targata ancora una volta dal migliore in campo, Rodrigo De Paul che dal limite centra la base del palo strozzando in gola l’urlo del gol. Finisce così, con uno zero zero per larghi tratti noioso e senza spunti. Verrebbe da dire che, fra due squadre che non stanno attraversando un ottimo momento, ha vinto la paura. E invece no, ha vinto semplicemente l’imprecisione, quella sottoporta, che lascia soltanto grande amaro in bocca.

    Sorride soltanto a metà Gotti per un punto importante, ma non fondamentale nella corsa salvezza. Mastica invece ancora amaro Simone Inzaghi, che spreca l’ennesima occasione sia di ricentrare il secondo posto, ma anche di approfittare dell’ennesimo passo falso della Juventus a 3 giorni dallo scontro diretto di lunedì sera.

     


    IL TABELLINO:

    Udinese-Lazio 0-0 (primo tempo 0-0)
     
    Udinese (3-5-2): Musso; Becao, De Maio, Nuytinck (38’ s.t. Samir); Stryger Larsen, De Paul, Jajalo (45’ p.t. Walace), Fofana, Sema (23’ s.t. Ter Avest); Lasagna, Okaka (23’ s.t. Teodorczyk). All. Gotti.
     
    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe (29’ s.t. Cataldi), Acerbi, Radu (7’ s.t. Bastos); Lazzari (34’ s.t. Anderson), Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto, Jony (6’ s.t. Lukaku); Caicedo (34’ s.t. Adekanye), Immobile. All. Inzaghi.
     
    Arbitro: Abisso di Palermo
     
    Ammoniti: 3’ p.t. Okaka (U), 16’ p.t. Caicedo (L), 39’ p.t. Luiz Felipe (L), 45+1’ p.t. Stryger Larsen (U), 38’ s.t. Luis Alberto (L)
     
     

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