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    La Lazio può sognare, ma ha due problemi. Brescia, con Balotelli e Tonali salvarsi è più facile

    La Lazio può sognare, ma ha due problemi. Brescia, con Balotelli e Tonali salvarsi è più facile

    • Franco Recanatesi
      Franco Recanatesi
    L'anno nuovo porta alla Lazio quel che l'anno vecchio le aveva lasciato, vittoria numero nove e all'ultimo respiro, quattordicesimo risultato utile, un brindisi con la classifica dei sogni. Stavolta la nona sinfonia l'ha suonata Ludwig van Immobile, prima spiazzando Jaronen su rigore, poi cogliendo l'angolino quando stava per finire il primo dei tre minuti di recupero. Micidiale la Lazio dei finali di partita: 12 gol nell'ultimo quarto d'ora, 6 nei minuti aggiuntivi. Micidiale Ciro: diciannovesimo gol su 17 partite, quarto anno da supercannoniere. 

    La cacciatrice di record ha raccolto tanto da una delle sue peggiori partite. Il meritato vantaggio di SuperBalotelli (agevolato da una smarronata di Luiz Felipe) al minuto 17 ha messo la squadra in condizioni precarie: morbida, senza luce, imbrigliata da un centrocampo bresciano dove un grande Tonali e l'ex Romulo hanno danzato calcio spumeggiante. Per buona sorte di Inzaghi, Cistana ha abboccato ad una tagliola di Caicedo provocando l'inevitabile fischio arbitrale. Rigore ed espulsione del difensore, già ammonito, il che lasciava prevedere una ripresa in discesa per i romani. 

    L'astuzia di Corini si è manifestata attraverso cambi appropriati. Fuori una punta, Viviani accanto a Tonali nella zona centrale, Balotelli unico riferimento offensivo. La Lazio ha risposto con uno schieramento da assalto al Fort Apache: difesa a quattro dove i due terzini erano Lazzari e Jony, cioè due ali, Cataldi in regìa, tutti gli altri avanti, compreso Milinkovic chiamato a smistare i palloni alti. Nessuna parata di Joronen, però, perché aveva davanti una muraglia ben attrezzata e perché Correa era a disagio nel ruolo di Luis Alberto, e quando Correa non carbura la superiorità numerica, il palleggio, le imbucate diventano una chimera. E poi, Tonali... Che gran talento: regista, strappapalloni, trequartista. Da solo e in dieci contro undici, ha spesso messo in crisi i biancoazzurri, in coppia con un rigenerato Balotelli ha rischiato persino di punirli.

    Bellissimo il gol di Balo, che su lancio di Chancellor ha aggirato Luiz Felipe toccando a rete un preciso diagonale. Primo gol dell'anno come dieci anni fa con l'Inter di Mourinho (al Chievo), primo gol in carriera alla Lazio (in campionato: segnò tre anni fa con la maglia del Nizza), primo gol per il Brescia in casa. Ho forse esagerato, diciamo che il tandem d'oro di Corini - in tribuna per squalifica - ha creato qualche patema. Nel primo tempo a frenare le iniziative del giovane azzurro hanno provato a turno Immobile e Caicedo, nella ripresa Inzaghi gli ha incollato Parolo: tutto inutile. Certo, attorno a Tonali e Balotelli non c'è granché, però con due giocatori così salvarsi sarà più facile.

    La Lazio continua a rincorrere la Champions e a cullare un sogno. Se vince partite così vuol dire che è una stagione felice. Brescia le ha rinnovato, a quindici giorni dalla conquista della Supercoppa, la convinzione di essere diventata una squadra da vertice. A me la convinzione che Luis Alberto rappresenta per Inzaghi una insostituibile luce e che il grave deficit di questa squadra sia una panchina insufficiente. Stavolta Inzaghi ha dovuto gettare nella mischia anche il giovane Anderson che non è apparso proprio prontissimo. Grande primo tempo di Lulic e Lazzari, imprendibili sulle fasce per Sabelli e Mateju, Acerbi e Radu impeccabili, Milinkovic e Parolo (ammonito, sarà squalificato), poco Correa, un po' meglio Caicedo.

    L'importante è oggi la classifica. Ah, dimenticavo: nella corsa ai record ci sono le 13 partite consecutive con almeno due gol. Appartiene al Grande Torino con 13. La Lazio è a quota 11. C'è il Napoli all'Olimpico, prossimamente. Ma intanto immagino con quale spirito, con quale sollievo Inzaghi, Lotito, Tare, i giocatori tutti seguiranno le partite di stasera e domani. I tifosi compresi, ovviamente, anche quelli che a Brescia hanno fatto arrabbiare Balotelli e tutti coloro che vogliono bene al calcio e alla squadra biancoazzurra. Quelli che incivilmente esaltano il razzismo gettando ombre sul buon nome della Lazio. Sempre gli stessi, suppongo.

    IL TABELLINO

    Brescia-Lazio 1-2 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 18' pt Balotelli (B), 41' pt e 46' st Immobile (L)

    Brescia (4-3-1-2): Joronen; Mateju, Chancellor, Cistana, Sabelli; Bisoli, Tonali (35' st Semprini), Romulo; Spalek (1' st Viviani), Balotelli, Torregrossa (42' st Mangraviti). All. Corini.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu (14' st Jony); Lazzari, Milinkovic-Savic, Parolo (14' st Cataldi), Correa, Lulic (31' st Anderson); Caicedo, Immobile. All. Inzaghi.

    Arbitro: Manganiello di Pinerolo

    Ammoniti: 35' pt Cistana (B), 43' pt Tonali (B), 3' st Balotelli (B), 10' st Radu (L), 12' st Parolo (L), 12' st Bisoli (B), 26' st Cataldi (L), 42' st Chancellor (B)

    Espulsi: 40' pt Cistana (B)

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