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    Sarri e la Lazio che verrà: dalle cessioni al sogno Mertens, le strategie biancocelesti. C'è già un sì

    Sarri e la Lazio che verrà: dalle cessioni al sogno Mertens, le strategie biancocelesti. C'è già un sì

    • Tommaso Fefè
    "Ora fate una squadra a Sarri". Questo il coro unanime alzatosi nell'ambiente biancoceleste dopo la notizia del rinnovo con la Lazio. Con l'annuncio ufficiale, la felicità dei tifosi si è unita all'aspettativa di veder concretizzate quelle garanzie tecniche che il mister chiedeva prima di legarsi alle aquile fino al 2025. A quanto pare le idee della società e dell'allenatore coincidono. Ora è il momento di metterle in pratica, perché i tifosi sono ansiosi di vedere quali saranno i volti nuovi che porteranno a compimento il progetto sarrista.

    PRIORIT​À - Al netto dei problemi di indice di liquidità, che dovranno essere risolti al più presto tramite la cessione di alcuni esuberi, Sarri vorrebbe avere per il ritiro di Auronzo già buona parte della rosa a disposizione. Questo pone delle priorità alla dirigenza. Soprattutto per quanto riguarda la difesa. Con gli addii di Straksoha e Luiz Felipe, un portiere e un difensore (anzi due) sono essenziali. Carnesecchi è il prescelto tra i pali. Si lavora su Casale, Chust e su Romagnoli, che, nei piani, prenderà il posto di Acerbi. Il 33 è infatti in rotta con la tifoseria e ha le valigie pronte. La sua cessione però è conditio sine qua non per arrivare al centrale di Anzio. Il tecnico poi ha chiesto un rinforzo anche sulle corsie esterne, in particolare su quella mancina. Parisi e Palmieri i preferiti, ma al momento non si sono registrati passi avanti nell'intavolare trattative. Lazzari e Marusic saranno confermati, con Patric e Radu impiegabili come rincalzi sia al centro, sia ai lati. Saranno, al contrario, fatte delle valutazioni su Kamenovic e anche su Hysaj, dopo la deludente seconda parte di stagione. Già risolto invece il problema del sostituto di Leiva: al posto del brasiliano, andato via a 0, arriverà dallo Shakhtar Marcos Antonio.

    VARIE ED EVENTUALI - Se la difesa sarà al primo posto nei pensieri della società, centrocampo, attacco e, soprattutto, cessioni, non finiranno certo in secondo piano. Anzi, è proprio dagli eventuali addii importanti che dipenderanno le varie, possibili, ulteriori operazioni in entrata. Lotito all'Olimpico durante l'ultima sfida contro l'Hellas ha fatto intendere ai tifosi di non voler vendere Milinkovic. Ma la corte delle big d'Europa è serrata e di fronte ad un'offerta irrinunciabile il patron non si metterà di traverso. Dipendesse da Sarri però il serbo resterebbe come cardine della squadra. Meno doloroso invece sarebbe l'addio a Luis Alberto, con il quale l'amore non è mai sbocciato, pur apprezzandone le qualità tecniche. Difficile dire oggi con quale grande nome potrebbe essere rimpiazzato uno di questi due big. Ieri Tare ha smentito l'interesse per Loftus-Cheek. Oggi rimbalza la voce di possibile scambio col Napoli per Zielinski, con il 10 spagnolo che finirebbe all'ombra del Vesuvio. Ma di concreto per ora non c'è nulla. Maggiori certezze ci sono invece sulla permanenza di Cataldi e Basic come seconde linee. Da valutare invece Akpa Akpro e, per il reparto offensivo, Raul Moro. Il giovane talento spagnolo non è riuscito a convincere in pieno quest'anno ed è probabile che per lui si cerchi in esate una destinazione dove poterlo mandare a giocare con maggiore continuità. Zaccagni, Pedro, Felipe Anderson, Immobile e il baby Romero saranno invece confermati in blocco. Resta solo la questione del centravanti di riserva da risolvere. Il sogno è Mertens e non sembra nemmeno così irrealizzabile. Ma bisogna aspettare che il calciatore chiarisca la situazione con De Laurentiis. Il cantiere quindi è aperto. La prima pietra, con il rinnovo del tecnico, è stata posata. Ora bisogna costruire il resto dell'impalcatura della Lazio che verrà.

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