Ottovolante Juve grazie a vecchi e nuovi
Vince la Juve. In campionato per l'ottava volta consecutiva. Vince la nuova Juve, vince la vecchia Juve. Vince pure quella che non c'è più, con lo Stadium inebriato dalle reti di Giaccherini e Pepe contro le odiate Milan e Roma. In una giornata dove tutto si è incastrato alla perfezione, per un'Epifania resa facile ancor più di quanto non avrebbero detto i pronostici: poca roba il Verona, ma è stata tanta roba questa Juve. Non spettacolare, ma solida e affamata quanto basta per non commettere gli errori che contro il Carpi potevano costare caro. In poche parole la Juve vince, sempre. Ecco perché sul mercato si dovrà operare, a patto che ne valga la pena: questa rosa è perfettibile, ma solo da campioni con la C maiuscola.
VECCHIA GUARDIA Quella con il Verona è quindi l'ottava vittoria di fila in campionato. Ma alla Juve non può ancora bastare: ne mancano ancora due per completare quel percorso tracciato da capitan Buffon nel post-Sassuolo, solo dopo potrà di fatto cominciare e ricominciare la vera cavalcata Scudetto dei campioni d'Italia. Già, Buffon. Simbolo tra i simboli di una vecchia guardia che non passa mai di moda, protagonista ancora una volta in un successo che non è mai stato messo in discussione anche grazie ad un suo intervento da fenomeno su Pazzini quando il risultato (solo quello) era ancora in bilico. Un'altra non finirà sullo score di Filippi solo perché Pazzini si trovava in fuorigioco. C'è Buffon in questa vittoria, come tutta la Juve rimasta dopo quattro Scudetti: Bonucci ha cancellato le figuracce col Carpi con una prestazione sontuosa, premiata anche dal gol che gli ha permesso una volta di più di ricordare agli scettici di sciacquarsi la bocca prima di criticare lui e la Juve. Ci sono stati Chiellini, Pogba ed anche il redivivo Caceres, ma soprattutto Marchisio (peccato per quel giallo che lo escluderà con la Samp) e quello stesso Lichtsteiner che ad ottobre sembrava poter restare fuori per tutta la stagione. La solida base della Juve.2 di questa stagione, quella dell'Allegri “cattivo”, è sempre la loro.
NUOVO CHE AVANZA Poi però c'è anche il nuovo che avanza. In fretta. Le magie di Dybala non fanno più notizia, ma la sua punizione capolavoro è stata la scintilla che ha acceso l'ottavo fuoco d'artificio in tempo per poter mettere pressione su tutte le dirette concorrenti. Magia dopo magia, prestazione dopo prestazione, la sua valutazione sale: trattenerlo non sarà mai facile, come non lo è mai stato fin qui per Pogba. Quei 40 milioni, euro più euro meno, versati nelle casse del Palermo sembrano già noccioline rispetto a quanto dovranno offrire le superpotenze europee per far vacillare Marotta e Agnelli. Ed avanza sempre più in fretta anche Zaza, che questa volta ha impiegato meno di tre minuti per trovare la via della rete (quella ormai smarrita da Morata) e portare a 67 minuti la sua media gol: impressionante, tanto che ora Allegri se lo vuole tenere stretto, quello stesso Allegri che in estate non era riuscito a farsi scaldare il cuore dal bomber lucano. A piccoli passi avanza, o meglio consolidano la loro posizione anche Khedira ed Alex Sandro. A piccolissimi passi, invece, procede l'evoluzione di Rugani: la Juve non lo molla, ma contro il Verona regala vetrina e passerella all'osannato Caceres, forse proprio perché punta sul ventunenne ex Empoli. Contro la Samp, forse, toccherà a lui e con Barzagli out ancora per un po' gennaio dovrà essere il suo mese.
@NicolaBalice