La Juve ritrova Chiellini e Benatia: la difesa a 4 può aspettare, anche se...
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Le buone notizie, prima di tutto. Quello che ha impedito a Giorgio Chiellini di affrontare la Macedonia è stato solo un colpo al polpaccio. In casa Juve la prudenza non è mai abbastanza quando si associa il termine polpaccio al nome di Chiellini, ma di contusione si tratta e come una contusione è stata gestita: con annesse polemiche extra-Juve per il suo precoce rientro al lavoro presso la base di Vinovo. Poi c'è anche Mehdi Benatia ormai prossimo al rientro, non c'è stato giorno senza che il difensore marocchino facesse capire tramite il suo mondo social quanto il suo recupero fosse sempre più vicino. Anche di Evra si è parlato tanto, un'assenza ingombrante la sua nella Francia post-Europeo: esclusione tecnica e progettuale da parte di Deschamps, buona per l'esterno bianconero per completare e correggere il tiro attorno alla propria condizione atletica, viziata dall'essere l'ultimo a iniziare la preparazione (7 agosto) e da un colpo al ginocchio che a settembre lo ha costretto a qualche giorno di stop.
AVANTI CON LA DIFESA A TRE - Chiellini sta bene, Benatia sta meglio, Evra è pronto. Tre buoni motivi per proseguire con una Juve ancora costruita sulla solida base della difesa a tre. Magari non tutti saranno già a disposizione contro l'Udinese, perché la prudenza dovrà regnare sovrana nonostante tutti i segnali lascino filtrare ottimismo, ma guardando più in là di sabato rimane l'assetto a tre quello da cui ripartirà la Juve. Flessibile e capace di permettersi delle fasce a trazione più anteriore rispetto al passato, oltre a un centrocampo di passisti più che di corridori. Il solo infortunio di Rugani e le fatiche internazionali di Bonucci e Barzagli, quindi, non dovrebbero in ogni caso portare Allegri ad avviare già in questi giorni la rivoluzione tanto auspicata della difesa a quattro per raggiungere una dimensione europea. Al terzo anno di Juve, rimane probabilmente quello l'obiettivo del tecnico bianconero, ma non un'ossessione, tra certezze da inseguire ed altre da non smarrire mai. E se difesa a quattro dovesse essere con l'Udinese, sarebbe solo un passaggio come tanti ce ne sono state nelle precedenti due stagioni.
ANCHE SE... - Avanti con la difesa a tre dunque, magari evolvendosi in altri reparti verso un 3-4-1-2 o un 3-4-2-1. Anche se il tecnico ama puntualizzare come questa difesa a tre, lo sia forse solo per chi ama ancorarsi a degli schemi prefissati o magari prevenuti. Vero, son sempre tre i centrali utilizzati, ma di professione più che di posizione. Barzagli, Benatia e Rugani in questo avvio di stagione (come nella passata) a partita in corso hanno spesso saputo accompagnare la manovra proprio sulla destra, per una formazione che in fase di non possesso si è trovata in più di un'occasione a difendere a quattro con il movimento di Alex Sandro o Evra e l'appiattimento dei centrocampisti. Così come, in quel di Palermo, è stato poi Dani Alves a occupare quella posizione. Non con i nomi e i curriculum, ma con l'evoluzione del gioco ed un campo coperto secondo delle idee ben precise. Che venga categorizzata come difesa a tre o a quattro, la rivoluzione di Allegri è già iniziata e non in questi giorni.
@NicolaBalice