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    La Juve pensa a Vlahovic. E il riscatto di Morata sembra già lontanissimo

    La Juve pensa a Vlahovic. E il riscatto di Morata sembra già lontanissimo

    • Nicola Balice
      Nicola Balice
    Rocco Commisso mette Dusan Vlahovic all'asta. Ma la Juve già da tempo si era iscritta alla corsa per il centravanti serbo della Fiorentina. Non c'è solo il club bianconero, tra le altre ci sono anche City, Tottenham e Atletico Madrid, altre società si iscriveranno di sicuro, per quel che riguarda la Juve il vero problema sembra rappresentato dalla Fiorentina e le sue richieste, perché in questa fase non sembrano previste agevolazioni da parte di Commisso: la base d'asta è di 75 milioni e potrebbe quindi salire, operazioni alla Chiesa non sono all'orizzonte dal punto di vista dei viola. Però la Juve c'è, c'è da tempo, ci proverà fino a quando sarà possibile. E questa è solo una parte della storia. Perché se alla Continassa si prova ad accontentare Max Allegri, che ha messo Vlahovic in cima alla lista dei desideri fin dall'inizio della sua nuova avventura, significa anche che in qualche modo bisognerà riuscire a far quadrare i conti. In organico e a bilancio. Che sia Vlahovic o un altro giocatore, anche per l'attacco e non solo per il centrocampo si lavora sul mercato. Il primo passo è stato compiuto da Cristiano Ronaldo, al di là della minusvalenza ha permesso alla Juve di risparmiare quasi sessanta milioni di ingaggio, però non basterà. Aspettando di capire nuove cessioni, bisogna valutare con attenzione anche quegli acquisti già programmati: Chiesa per altri 40 milioni più 10 di bonus entro fine stagione, nel 2023 toccherà poi a Locatelli per 25 milioni più 12,5 di bonus e a Kean per 28 milioni più 3 di bonus, senza dimenticare tutte le quote previste per i rispettivi prestiti (3+7 di Chiesa, 3+4 di Kean). Tutti riscatti obbligatori, di fatto è così. Così si arriva all'altra parte della storia: per un Vlahovic che si trasforma in obiettivo, c'è un Morata che rischia di diventare sempre più l'uomo da sacrificare.

    IN BILICO -  A differenza degli altri compagni attualmente in prestito, per Morata si parla solo di diritto di riscatto. E se è vero che è stato lui il primo colpo della nuova Juve di Allegri con la decisione di rinnovare il prestito per altri 10 milioni dopo quelli versati per la scorsa stagione, se è vero che è stato sempre lui il titolare fisso nel ruolo di centravanti fino all'infortunio, è comunque altrettanto vero che è ancora lui a essere di nuovo messo in discussione. Per effettuare un colpo in attacco, difficilmente la Juve potrà permettersi anche di riscattare Morata per altri 35 milioni. Anche perché nel frattempo Dybala avrà rinnovato e non sarà messo in discussione tanto facilmente, di Chiesa e Kean si è già detto, mentre Kulusevski fa parte di tutta un'altra storia ugualmente da scrivere: lo svedese può finire sul mercato, decidere di non affondare il colpo con Morata fa parte di un ragionamento più immediato. Non sono pochi i 20 milioni spesi per questi due anni, sembrano troppi i 35 milioni per completarne l'acquisto e la Juve sta già guardando oltre. Le vie per consentire a Morata di coronare il sogno di restare a lungo a Torino sono poche e devono coincidere. Prima di tutto dovrà dopo l'infortunio riprendersi il posto che prima era assicurato e ora dipenderà dall'evoluzione della strana coppia in via di definizione Chiesa-Dybala, confermandosi poi a suon di gol e prestazioni. Poi ci dovrà essere da parte dell'Atletico Madrid la volontà di aprire a quello sconto che negli scorsi mesi ha congelato: la Juve ci aveva già provato, il tema è stato rimandato, ma alle attuali condizioni molto difficilmente l'operazione si completerà. Mica facile insomma, la vera missione di Morata sarà iniziare la stagione senza pensare troppo a come andrà a finire. Ma forse, ci è abituato.

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