La Juve ha i soliti due problemi: Pogba e Vlahovic. Ma Allegri sbaglia a dirlo
“Quanto a Dusan, stiamo cercando di gestirlo nel migliore dei modi possibili” ha detto Allegri, confermando il sospetto che il problema della pubalgia non è stato ancora superato, “perciò - ha spiegato - adesso facciamo in modo di non sovraccaricarlo, per averlo nella condizione migliore all’inizio della stagione”. Ciò significa che difficilmente lo vedremo in campo dall’inizio (se non del tutto) nelle prossime, e uniche, due partite del tour USA. Più probabile, ma non scontato, a Udine per il debutto in campionato.
Di certo non una buona notizia per la Juventus, ma nemmeno per tutte le possibili pretendenti del serbo, le quali non si capisce perché dovrebbero ora convincersi ad investire 90 milioni su un giocatore che non offre garanzie a livello fisico. Al contrario, potrebbero decidere di virare su altri obiettivi.
Probabilmente sarebbe stato meglio confezionare la classica bugia bianca ad uso conferenza stampa, anche se i giornalisti non sono tonti e avrebbero capito lo stesso della persistenza del problema con DV9. In quel caso, però, la società avrebbe potuto poi sempre addebitare a loro tutta la dietrologia del caso.
L’eccessiva franchezza di Allegri rischia di essere un boomerang, allontanando PSG, Bayern, Real e Chelsea da Vlahovic, in quanto di nessuno di loro vorrebbe rischiare di mettersi in rosa un calciatore perennemente afflitto da un problema pubalgico. Anche se di soli 23 anni e potrebbe rappresentare un acquisto di prospettiva. Sano, però.
Peggiore è la situazione riguardante Pogba, per il quale si continua a posticipare sine die il rientro in gruppo. Lo stesso Allegri ha confermato di non sapere quando il polpo potrà tornare ad allenarsi col resto della squadra. In pratica Paul negli States è venuto a fare il turista, perché ha spiegato Max “quando lo vedo mi pare stia meglio, però da qui a giocare ce ne passa”. Tempi? “Bisognerà aspettare almeno un mese per capire”. Il che significa che Pogba non sarà pronto nemmeno per la prima di campionato.
E tutto questo per la lesione di un menisco, avvenuta esattamente un anno fa e operato con ritardo giustificabile solo coi capricci di Paul, sembra davvero un po’ troppo, se lo si confronta coi lenti ma progressivi progressi fatti invece da Chiesa, reduce da una ben più grave rottura di un crociato.
Tutto induce a domandarsi se sullo stato di salute reale di Pogba ci stiano davvero raccontando tutta, ma proprio tutta, la pura verità, e non ci sia invece dell’altro tenuto debitamente nascosto dal club, a differenza della situazione Vlahovic spiattellata nuda e cruda per quella che è .
Perché un recupero così difficoltoso dopo un semplice intervento al menisco non si era mai visto prima d’ora, neanche quando le tecniche chirurgiche erano meno all’avanguardia rispetto alle attuali. Roberto Baggio in carriera di menischi se ne ruppe quattro e arrivò a vincere comunque un Pallone d’Oro. Guarda caso, proprio con la Juventus. Qualcosa non torna.