
La Juventus è un cantiere aperto, a Thiago Motta servono altri rinforzi sul mercato
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L'IDEA DI THIAGO - "Sarà una sconfitta che ci servirà", ha detto Mattia Perin a fine partita. Non si può vedere in altro modo e lo stesso Motta è stato chiaro: "Possiamo controllare meglio il gioco, allungare questa fase di possesso per organizzarsi e stancare anche l'avversario prima di trovare lo spazio per attaccare". Attaccare: sottolineatelo, perché a Norimberga non si è visto particolarmente. Thiago ora sa che il suo miglior alleato può essere il mercato, oltre al tempo. "Sono sicuro che costruiremo una squadra competitiva", e lo dice col sorriso sornione di chi sa che è in chiusura un colpo - Todibo - e mezzo, cioè da andare a prendere Koopmeiners a tutti i costi dopo aver definito la situazione Soulé. Sull'idea non ha dubbi, sull'applicazione della Juventus rispetto alla sua idea potrebbe invece venirne qualcuno. Non dopo questo ko, ma magari nei prossimi giorni, una volta capita quale direzione prenderà la squadra tra calciomercato e gerarchie.
COSE POSITIVE - Non è stato tutto da buttare, comunque. Anzi: c'è stato un bel po' da prendere. Intanto, la crescita della squadra nella ripresa nonostante i due gol subiti nel finale, quando qualità e idee sono venute fuori. Poi le certezze dei portieri e naturalmente quel groviglio di soluzioni a metà campo, dove la squadra ha provato a pescare spesso un jolly tra le linee, senza però trovarlo quasi mai. Miretti può funzionare lì, ma deve crescere in personalità. Adzic ha il fisico e lo standing da prima squadra, non ancora i mezzi per diventare decisivo. Una chicca, infine, ce l'ha regalata il centrocampo: prima muscolare con Locatelli-Thuram, che sembra non esattamente ben assortita; poi qualità con Fagioli e Nicolussi. Arriverà lì Douglas Luiz: sarà un uragano.
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