La Juve e il fattore extracomunitario: il punto da Douglas Costa a Danilo
Giorno dopo giorno, quello in corso si sta trasformando nel calciomercato più complicato dell'era Agnelli-Marotta-Paratici. Non perché ci sia una Juve da rifondare, anzi. Già il piano originario era di difficile risoluzione, leggasi alzare il livello di una squadra capace in ogni caso di arrivare per due volte negli ultimi tre anni in finale di Champions continuando a dominare in Italia. I recenti sviluppi hanno reso il tutto ancor più difficile: il repentino cambio di rotta di Dani Alves ha aperto una falla in più fuori programma, la paura di perdere Alex Sandro è sempre più concreta e cambierà ulteriormente la strategia e la distribuzione di un budget che avrebbe sì un cospicuo extra senza reali obiettivi di pari valore da puntare. Ecco che quindi tante trattative imbastite e in attesa solo dell'affondo finale sono tornate in fase di stallo: da rivedere le priorità, da ridistribuire gli investimenti su più zone del campo. È il caso ad esempio della pista che porta a N'Zonzi, tra un passo avanti del presidente Castro e uno indietro del ds Arias. Ma è soprattutto il caso di Douglas Costa, che oltre all'aspetto economico ha anche quel fattore extracomunitario che potrà fare tutta la differenza del mondo.
FATTORE EXTRA - Capitolo Douglas Costa, dunque: accordo col giocatore trovato su tutta la linea con la benedizione del Bayern, che pure era pronto a trovare un'intesa a metà strada tra domanda (50 milioni) e offerta (40 milioni), in attesa che un nuovo colpo (vedi Sanchez) potesse sbloccare definitivamente la situazione. Sono passate due settimane e la fuga di Dani Alves però ha convinto anche la Juve a frenare in tal senso. Pochi dubbi sulla portata dell'operazione, ma lo status da extracomunitario di Douglas Costa e la contemporanea nuova emergenza da affrontare in difesa hanno trasformato una politica già prudente in assolutamente attendista. L'arrivo di Bentancur limita ad uno il colpo possibile tra gli extracomunitari in arrivo dall'estero, quanto basta per convincere Marotta e Paratici a non precludersi alcuna opportunità che possa palesarsi strada facendo. Come ad esempio quella rappresentata da Danilo, che il Real Madrid lascerebbe partire a fronte di una valutazione congrua (almeno 25 milioni di euro) e per il quale si sono già riaperti i canali con il suo entourage. Ma non è il solo caso, così come non è solo il ruolo di terzino ad essere sotto la lente di ingrandimento della dirigenza bianconera. Mercato difficile dunque, ogni giorno di più. Tutte le mosse vanno ponderate. In questo caso la Juve non ha potuto giocare d'anticipo, ora non vuole farsi prendere dalla fretta: il tempo dirà se l'attesa sarà alleata o nemica dei sei volte campioni d'Italia.
@NicolaBalice
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