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La Juve di Gatti esce allo scoperto: Allegri, il vero obiettivo è lo scudetto
Nell'entusiasmo finale dettato da una vittoria ottenuta grazie a una rete arrivata in pieno recupero, e realizzata due minuti dopo il pareggio del Monza, Gatti non si è trattenuto e, dopo aver elogiato giustamente il gruppo bianconero e aver dichiarato il suo amore per la squadra ("Vivo per loro, sono la mia seconda famiglia"), il difensore ha parlato anche degli obiettivi della Juve. E ha detto a chiare lettere: "Noi giochiamo per essere primi. E prima della partita ci eravamo detti che volevamo essere primi".
Si tratta di una breccia, di una prima apertura, pur dettata dalla travolgente gioia per il gol e per il successo (ma è noto che nel cuore c'è la verità), da parte di un esponente della Juve rispetto all'obiettivo scudetto, e una piccola 'rottura' nei confronti del low profile dettato da Max Allegri e della dirigenza, che non si stancano di indicare nel quarto posto e nella conseguente qualificazione alla Champions il principale traguardo stagionale.
Al di là del vantaggio psicologico di giocare a fari spenti e di indicare come favorite per il titolo, anche giustamente, le squadre che negli ultimi tre anni hanno vinto il tricolore e hanno fatto bene anche in Champions (Inter, Milan, Napoli), la Juve all'interno del suo spogliatoio sa benissimo di essere in corsa per lo scudetto, e di volerci provare fino alla fine.
Perché se è vero che nel DNA bianconero c'è il principio 'zitti e lavorare', come ha ricordato Allegri in settimana, in quello stesso DNA è stampata anche la parola 'scudetto'. Ed è quindi lecito, come ha fatto Gatti, uscire un po' allo scoperto dopo una vittoria al 94'. Oppure rammaricarsi e dire, come è capitato a Rugani ieri sera in panchina al momento del pareggio del Monza: "Ma come si fa a buttare via un campionato così?".