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  • La Juve di Del Neri| Un friulano serio

    La Juve di Del Neri| Un friulano serio

    I FRIULANI GENTE SERIA, da sempre alle parole preferi­scono i fatti. Alla Juve lo hanno imparato con per­sonaggi come Dino Zoff, in un passato nemmeno così lontanissimo. E come Fabio Capello, in un tempo de­cisamente più recente. Chissà che magari non abbia pe­sato anche questo aspetto nella scelta di Luigi Del Ne­ri griffata Andrea Agnelli. Poco trendy, lo stratega di Aquileia. Ma quando ti stringe la mano capisci che la sua vita e il modo di interpretarla sono scorsi all’inse­gna della sostanza. Per quelli della sua generazione, la forma non è una priorità. Ameno che non si intenda il modulo della squadra che deve mettere in campo: ri­gorosamente 4-4-2.

    In questi primissimi giorni di riti­ro ha iniziato a trattare tutti alla stessa stregua: Diego, Del Piero o i baby della Primavera. Nessuna differen­za, nessuna attenzione dovuta. Chi sbaglia viene ripre­so con urla rispettose ma decise. Il gruppo lo si conqui­sta anche e soprattutto in questo modo di rapportarsi. Poche parole, molti fatti. Insomma, la concretezza dei friulani. La concretezza di una Juventus che si è mos­sa sul mercato cercando giocatori che hanno nel loro dna la molecola del sacrificio. Nomi non a caso: Jor­ge Martinez, che con la maglia del Catania fece gira­re la testa alla Samp di Del Neri; Simone Pepe, un mo­torino al servizio di tutti; Leonardo Bonucci, un ra­gazzo che non ha paura di dare battaglia. E gli altri che li seguiranno a ruota.

    Concretezza anche nelle cessioni, vere o presunte. Esem­pio: il Real Madrid si è mosso per avere Chiellini, ma il difensore sarà venduto solo in cambio di soldi. Da gira­re subito dopo in Germania, al Wolfsburg. Per portare a casa Edin Dzeko. Il centravanti inseguito da mezza Europa. Un tipo che non va di fioretto. Quando vede la porta tira dritto per dritto. Concretezza pure questa...

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