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    La Juve di Allegri è tornata pericolosa: in Champions ci va (e incassa) chi vince, non chi gioca meglio

    La Juve di Allegri è tornata pericolosa: in Champions ci va (e incassa) chi vince, non chi gioca meglio

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    L’ultima dimostrazione l’ha offerta l’Inter, che ha segnato più gol di tutti in campionato. Il risultato viene prima del bel gioco, come si è visto in occasione del sofferto 1-0 contro il Torino, grazie al quale i nerazzurri hanno chiuso il girone d’andata con cinque punti più del campionato scorso, quando poi scavalcarono il Milan nel ritorno e vinsero lo scudetto. Mai quest’anno l’Inter di Inzaghi aveva vinto 1-0 e raramente aveva sofferto così tanto, ma alla fine i tifosi in tribuna e quelli a casa erano ugualmente felici. E allora, ricordando le tante critiche alla Juventus di Allegri che non gioca bene e anche contro il Cagliari ha rischiato di essere raggiunta sull’1-1, bisogna sottolineare che i bianconeri nonostante tutte le difficoltà hanno chiuso il girone d’andata a quattro punti dal quarto posto dell’Atalanta.

    Nessuno può e vuole parlare di scudetto a Torino e dintorni, ma di accesso alla zona Champions attraverso il quarto posto, sì. Per questo va sottolineato il fatto che la tanto elogiata Atalanta, dopo la batosta subita in casa dalla Roma e il deludente 0-0 sul campo del Genoa, è a portata di aggancio, visto che ci sono ancora diciannove partite da giocare. In Champions League arriva chi vince il campionato, o si piazza dal secondo al quarto posto, non chi gioca meglio ma non ci arriva. Da qui bisogna partire per capire le possibilità della Juventus di raggiungere il traguardo minimo del quarto posto, già festeggiato alla fine del campionato scorso con Pirlo.

    Perché Allegri rimane l’allenatore che ha vinto più partite da quando è su una panchina di serie A e ha la capacità di ottenere sempre il massimo dalle sue squadre. Siccome la Juventus non ha più l’assicurazione dei gol di Ronaldo e ha un centrocampo senza qualità, Allegri ha il dovere di ricavare anche stavolta il massimo dai giocatori a disposizione chiedendo i risultati e le vittorie anche di “corto muso”, prima di cercare lo spettacolo che non può offrire.

    E allora occhio alle prossime sfide di gennaio in cui la Juventus affronterà il Napoli, la Roma e il Milan. Tre partitissime che daranno la misura aggiornata delle ambizioni della Juventus, che poi affronterà l’Atalanta in trasferta e l’Inter in casa. I segnali per la rimonta sono incoraggianti, perché la Juventus ha vinto sei delle ultime otto gare. Ma soprattutto nel girone di ritorno si rivedranno Chiesa e Dybala che potrebbero fare la differenza in una squadra che sembra avere ritrovato umiltà mentale e compattezza tattica.

    E al resto penserà Allegri che nel frattempo è arrivato agli ottavi di Champions con una giornata di anticipo, mentre l’Atalanta malgrado il suo bel gioco non è riuscita a battere gli svizzeri dello Young Boys in casa e così è retrocessa in Europa League. Con tanti saluti, tra l’altro, a un bel gruzzolo di milioni che fanno comodo a tutti ma finiscono soltanto nelle tasche di chi ottiene i risultati…

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